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Giacon ritorna e grida al "complotto". Ma intanto pensa di ricandidarsi

Porto Viro

L'ex sindaco, dopo tre mesi dalla "cacciata", torna in scena e se la prende con il suo partito, con i consiglieri che hanno firmato contro di lui e con gli immancabili "poteri forti".
Thomas Giacon riparte da dove aveva lasciato. O meglio, da dove l’avevano fermato i consiglieri comunali di maggioranza e opposizione.
E lo fa con un monologo davanti ad un discreto pubblico, nella sala della biblioteca di Porto Viro. Sono passati tre mesi dalla sua defenestrazione. Mesi in cui l’ex sindaco era rimasto in silenzio a rimuginare.

Poi, ieri sera (venerdì 2 dicembre), ha scelto di vuotare il sacco. O meglio, di raccontare la sua versione di quello che è successo. “Mi hanno mandato a casa dei traditori perché non mi sono adeguato a un quadro economico politico che mi volevano imporre”, attacca.
E' il classico complotto pluto-giudaico-masso-comunista di cui è piena la letteratura.

“Io di battaglie ne ho fatte tante. Ad esempio ho combattuto da solo contro Polacque per chiedere un credito che per 15 anni nessuno aveva richesto, in tutto 1,4 milioni di euro”. Il quaderno delle “rogne”, del resto, è parecchio lungo. E lui si è preparato con tanto di slide. C’è il contenzioso per la gestione della piscina ad esempio... I contenziosi, del resto, sono stati per i due anni di amministrazione Giacon una specialità della casa, come testimoniano le fatture che ancora oggi il comune paga ai legali di mezza provincia.

E i cimiteri? “Per Contarina la situazione è grave. La società che lo gestisce è in concordato fallimentare. C’era un accordo per tenere quote congelate per 250mila euro...”.

E in un complotto che si rispetti, potevano mancare i poteri forti?
“Noi - attacca l’ex sindaco - abbiamo avuto la serietà di mettere all’angolo Adriatic per regolarizzare l’Ici degli ultimi anni, per riscuotere cifre importanti e non incorrere in un danno erariale. Il segretario comunale sta proseguendo il lavoro per chiedere la riscossione dei tributi dell’anno imposta 2010...”. Come faccia l’ex sindaco a sapere cosa sta facendo oggi il segretario comunale oggi resta un mistero, ma tant’è.
Giacon mostra il carteggio con Adriatic, dal quale - a suo dire - risulta che la società debba pagare l’Imu dal 2010 per 17 milioni di euro più sanzioni...

Il tradimento è però il passaggio clou, quello più atteso. “Il 13 settembre ci sono state le dimissioni dei consiglieri. Dieci giorni dopo un giornale ha pubblicato le foto del blitz in piazza Garibaldi. “Ma il segretario Pd Julik Zanellato che ci faceva con i traditori quel giorno? E’ una casualità? Se fosse stata una cosa politica mi avrebbero sfiduciato in consiglio”. Per Boscarato e Tessarin, i due consiglieri del Pd che hanno firmato per cacciarlo, Giacon usa parole che noi non ripetiamo, anche perché l’avvocato non ce lo paga lui... "Hanno usatosolo pretesti, come il patrocinio a Forza Nuova, o le foto che avevo chiesto alla Tessarin di togliere dal suo profilo.
"In realtà la decisione di sfiduciarmi era già stata preda 60 giorni prima, ma la Tessarin con me non ha mai parlato...”. Idem Tortello? “La decisione di allontanarlo è stata presa da tutta la giunta...”.

“I vertici del mio partito mi hanno lasciato solo... Adesso io farò politica da uomo libero. Il Pd mi ha deluso. Tanti amici mi hanno dato solidarietà e io ho ancora voglia di riscatto e di rimettermi in gioco. Mi ricandiderò se ci saranno le condizioni ma da uomo libero, anche con partiti ma con la voglia di fare. Io ho un buon rapporto con Azzalin e Crivellari, ma quando c’è stato un attacco totale serviva uno scudo. La vicenda della Dordi, alla fine, è quella che ha pesato di più sull’opinione pubblica”.
Servizio sulla Voce in edicola sabato 3 dicembre
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