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Bovini dopati, assolto dopo 10 anni di processi

Un allevatore di Porto Viro

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Dopo la condanna in primo grado, difeso dall’avvocato Migliorini è stato assolto in appello "perché il fatto non sussiste".
Dieci anni di processo e una condanna in primo grado, per essere assolto in appello.

La vicenda è quella dei bovini dopati, un’inchiesta avviata a Rovigo nel 2007 e che vedeva tra gli imputati Nicola Mezzanato, allevatore di Porto Viro.
Lunedì (27 febbraio) la corte d’appello di Venezia ha ribaltato la sentenza emessa dal gip del tribunale di Rovigo Alessandra Testoni nel 2012.
Mezzanato era imputato di adulterazione di sostanze destinate all’alimentazione, che prevede la pena della reclusione da tre a dieci anni, per aver inviato al macello di Monterubbiano per la successiva vendita, un bovino che alle analisi era risultato trattato con notevoli quantità di Betametasone, sostanza medicinale che può essere usata solo a piccole dosi a fini curativi di bovini.

Mezzanato, 40 anni, era stato condannato in primo grado alla pena di
due anni e otto mesi di reclusione in giudizio abbreviato.


La sentenza è stata appellata dall’avvocato Luigi Migliorini che a Venezia ha ottenuto l'assoluzione con formula piena per il proprio assistito "perché il fatto non sussiste" dopo ben 10 anni di processo, anche perché durante la perquisizione nell’allevamento di Mezzanato non era stata trovata alcuna delle sostanze dopanti per i bovini.

“Per me è finalmente finito un incubo", ha commentato Mezzanato.

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