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E' già finito l'esilio nel Delta, l'ex sindaco di Abano torna in carcere

Porto Levante

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Concedendo un'intervista ha violato le prescrizioni imposte dal giudice. Stop ai suoi domiciliari a Porto Levante, che nell'intervista aveva mostrato di non gradire neppure troppo.
E' durato appena quattro giorni "l'esilio" (come le aveva definito lui) dell'ex sindaco di Abano nel Delta.

Dopo avere patteggiato 4 anni di condanna per la "tangentopoli delle terme", Luca Claudio aveva ottenuto di poter scontare la pena in un residence di Porto Levante, lungo la via delle Valli. Ma ha mandato all'aria il lavoro del suo avvocato concedendo un'intervista al Mattino di Padova e violando così il divieto assoluto a comunicare con esterni che non fossero i suoi famigliari.

Il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Padova gli ha infatti tolto i benefici dei domiciliari e lo ha fatto tornare in carcere.

A Luca Claudio è stata contestata una palese “violazione delle prescrizioni imposte nel provvedimento che concedeva gli arresti domiciliari”, come si legge nel provvedimento firmato dal gip Tecla Cesaro, lo stesso che aveva firmato i domiciliari, su richiesta della procura di Padova guidata da Matteo Stuccilli.


In quella intervista-confessione rilasciata al cronista che l’aveva raggiunto nel Delta, l’ex “re” delle Terme oltre a dichiararsi innocente non aveva lesinato parole di sconforto per il luogo che era stato scelto per i suoi domiciliari: un appartamento di una quarantina di metri quadrati all’ultimo piano del residence che sorge lungo la via delle Valli, con il mare davanti e la laguna dietro. “Questo è esilio. Mi vogliono tenere in esilio fino alla presentazione delle liste”, aveva detto.

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