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Bonaldo nuova guida Lions club

L'intervista

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Marco Bonaldo è il nuovo presidente del Lions club

Il Contarina Delta Po ha scelto il presidente, consulente finanziario di Chioggia. Il classe ‘68 illustra i progetti: “Attenzione al sociale, agli anziani e promozione del territorio”.
Lions club Contarina Delta Po ha scelto: è Marco Bonaldo il nuovo presidente per l’anno sociale 2017/18. Chioggiotto, classe 1968, sposato con Lucia Tiozzo, due figlie (Arianna e Manuela), presidente della Fondazione adriese Franceschetti e Di Cola, consulente finanziario, Bonaldo è socio Lions da dieci anni, presentato dall’indimenticato Lino Schiavi.


Conosciamo meglio la nuova guida del club in questa intervista concessa alla “Voce”.


Cosa l’ha spinta ad accettare la candidatura a socio Lions? E come valuta questa sua esperienza?


“La più grande organizzazione di servizio del mondo, 1.360.000 soci e 46.000 club nell’intero pianeta pronti a mettersi a disposizione della propria comunità e del proprio territorio: mi sono da subito sentito parte di questa “grande famiglia”.


Quali sono state le sue esperienze precedenti nel mondo del servizio e del volontariato?



“Suono la tromba nella Banda musicale di Chioggia da quando avevo 14 anni; dal febbraio 2003, in qualità di presidente della fondazione ‘Franceschetti e Di Cola’, mi sono immerso nel mondo del volontariato. Due esperienze mi hanno toccato da vicino: l'aver ospitato nella mia casa mamma e bambino filippini, che versavano in situazione di grande fragilità, e la passione e l’amore per gli animali abbandonati. Ne ho tratto una convinzione: nel mondo del volontariato, è più quello che si riceve di quello che si dà”.


Cosa si propone per l’anno sociale in corso?


“Intendo inserirmi nella strada maestra che ormai da anni il nostro club Lions percorre con iniziative di grande impatto sociale: il concorso Un Poster per la Pace, il grande service Progetto Martina (per informare i giovani studenti delle superiori sulla prevenzione di alcuni tumori), la fornitura di libri di testo a giovani meritevoli ma in difficoltà economiche, il progetto Viva Sofia (un corso di primo soccorso e rianimazione polmonare di base nelle scuole del nostro territorio) e la raccolta alimentare, che alla prima esperienza ha dato grandi frutti: il campo da arare è smisurato”.


Il servizio con l'intervista completa sulla Voce del 20 settembre
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