Pagavano da bere con i soldi falsi

Pagavano da bere con soldi falsi, nascondendo il malloppo in un posto insospettabile: il passeggino del bimbo di una di loro. Ma nonostante l’ingegnoso nascondiglio, i truffatori non erano riusciti a farla franca. Per i cinque membri della banda erano scattate le manette a fine agosto, quando, grazie a una segnalazione e a una serie di appostamenti i carabinieri erano riusciti a beccarli con le mani nel sacco, mentre in un bar di Porto Viro pagavano il conto con soldi falsi.



La banconota da 50 euro era soltanto l’ennesima di un “tesoretto” che superava i 6.700 euro. Per quattro dei cinque truffatori, mercoledì mattina (7 febbraio) è arrivato il momento di fare i conti con la giustizia nel corso dell’udienza di fronte al gup del Tribunale di Rovigo Alessandra Martinelli. La scelta del rito abbreviato ha permesso a Luigi D’Anna, 42enne residente in provincia di Napoli e Sara Mancin, 35enne di Porto Viro, di ottenere uno sconto di pena. Il primo, con alle spalle diversi precedenti e principale promotore della messa in circolazione delle banconote false, è arrivata una condanna a 2 anni e 8 mesi.



La donna, invece, che aveva nascosto manciate di banconote da 50 euro nel passeggino del figlio si è beccata un anno e 8 mesi, pena sospesa. I loro complici portoviresi Michael Freguglia e Massimo Sette, rispettivamente di 24 e 38 anni, hanno scelto invece di patteggiare 2 anni di carcere, pena sospesa. A casa di Sette i militari avevano trovato ben 95 banconote da 50 euro, finite sotto sequestro insieme alle altre.



Dopo le condanne di mercoledì, l’unica posizione che resta da definire è quella del quinto componente della banda. Le sorti di Federico Mantovan, 45enne di Rosolina, saranno decise nella prossima udienza, fissata per marzo.