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Lendinara

Finalmente la "cura" per l'ex ospedale

Sono iniziati i lavori di riqualificazione che riguardano il Blocco nuovo della struttura sanitaria.

Finalmente la "cura" per l'ex ospedale

Sono iniziati i lavori di riqualificazione del Blocco nuovo dell'ex Ospedale di Lendinara. A darne notizia è l’assessore ai lavori pubblici Gino Zatta, dopo che la giunta aveva dato l’ok a marzo per il progetto esecutivo. “L’Ulss sta sgomberando il seminterrato, il piano terra e il quarto piano - ha precisato Zatta - perché i lavori sono stati appaltati e intanto si procede con la bonifica dai colombi”.

L’ospedale era stato dismesso dal 1996 ad eccezione della parte adibita a Punto Sanità e di quella riservata ad alloggi di edilizia residenziale pubblica. A novembre del 2021 era stato firmato il protocollo d’intesa tra l’Ulss 5 Polesana e il Comune di Lendinara. E’ dal 2011 che si parla di agire su questo fabbricato che negli anni è stato lasciato andare. Nei progetti dell’Ulss, in accordo col comune, era previsto infatti di realizzare un Centro Diurno per Disabili, di cui il territorio Alto Polesano ha estremo bisogno al piano terra e primo, che resteranno di proprietà dell’azienda sanitaria, che gestirà anche il secondo piano per attività socio assistenziale. Il terzo e il quarto piano sono invece assegnati al Comune per la realizzazione di un Centro antiviolenza con Casa rifugio di tipo B per mamme in difficoltà.

Partirà quindi il primo stralcio funzionale con impegno dell’Ulss 5 per la ristrutturazione dei due dei cinque piani oltre al sottotetto e al piano interrato, di competenza dell’Ulss per 1 milione 146 mila euro. Buone notizie anche per il comune, che riceverà l’area parcheggio attualmente a sterrato e potrà sistemarla a supporto dei parcheggi del centro storico, creando un percorso che colleghi il parcheggio sia all’area camper che a via Perolari, per sbucare direttamente nel circuito delle piazze e delle vie principali e che potrà vedere la luce già nel 2022. Ammontano a 696 mila euro i finanziamenti della Regione Veneto e a 250 mila la quota della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo co-finanziatrice del progetto. Anche i fabbricati tecnici dietro all’edificio non attualmente utilizzati avranno una nuova vita al servizio degli impianti sportivi che sono in fase di ristrutturazione e potenziamento.

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