Cerca

ADRIA

Commosso addio a Elios Andreini

Era assente l’amministrazione: non c’era un mazzo di fiori, nessun rappresentante del comune

Commosso addio a Elios Andreini

Era assente l’amministrazione: non c’era un mazzo di fiori, nessun rappresentante del comune

Elios Andreini non meritava un affronto del genere: nel giorno dell’addio, totale indifferenza dell’amministrazione comunale civica. Neanche una presenza all’ultimo saluto, neppure un mazzo di fiori. Niente gonfalone listato a lutto, ma soprattutto niente camera ardente in uno dei luoghi più significativi della vita cittadina: da sala Cordella al ridotto del teatro Comunale. Per uno che è stato vicesindaco per un decennio, diversi mandati da consigliere provinciale e sette anni da senatore a Palazzo Madama, era il minimo che un’amministrazione comunale gli doveva riservare. Invece nulla.

Il sindaco lo ha ricordato con un post sul proprio profilo Fb: quattro righe per un totale di 268 battute, per un giornale corrispondono a una brevina. Neanche una foto allegata. Silenzio totale sui canali istituzionali di comunicazione del comune. Un nulla che arriva proprio da una compagine amministrativa che dichiara di ispirarsi e voler difendere i valori dell’antifascismo e della Resistenza. Probabilmente gli attuali inquilini di Palazzo Tassoni non sono a conoscenza che Elios è stato uno dei più alti testimoni di quei valori, ai quali ha ispirato tutto il suo impegno politico, istituzionale sociale e culturale. Basti ricordare il suo corposo libro di oltre 500 pagine “Camice nere di Ravenna e Romagna tra oblio e castigo”.

Dal forte legame con la propria terra che ha dovuto lasciare senza mai staccarsi del tutto, all’altrettanto forte legame che lo ha legato ad Adria e al Polesine che lo hanno accolto: così nell’ultimo viaggio Elios teneva sotto il braccio un altro libro, “Crimini e storia tra Po e Adige” oltre 700 pagine di delitti commessi nell’arco di millennio a conferma di quanta passione e amore abbia profuso per questo territorio e la sua gente.

Accanto a sé aveva anche una sciarpa dell’amata Juve, anche se nell’ultimo anno l’ha fatto tribolare non poco. Accanto alla bara i fiori della moglie Diana e la figlia Petra e di Nicolò, compagno di quest’ultima. Un omaggio floreale dal gruppo politico Articolo 1 e dalla famiglia di Lucio e Lamberto Cavallari. E nei due giorni di camera ardente è sempre stato presente il vessillo dell’Anpi listato a lutto. Tutti in piedi per un interminabile, doloroso e commosso minuto di silenzio: familiari, amici e i compagni di tante battaglie politiche quando la politica era soprattutto amicizia e generoso impegno per un ideale.

“Nessun applauso perché Elios non ha mai compreso perché si applaude una salma”, così è stata rispettata la sua volontà, come ha ricordato Lamberto Cavallari che ha pubblicamente espresso il ringraziamento della famiglia a quanti hanno fatto sentire in modo diverso la loro vicinanza in questi tristi giorni. Così poco dopo le 16 la salma ha preso la strada per la cremazione, poi le ceneri saranno conservate dalla moglie. E mentre Elios si allontanava definitivamente si allungava la sua ombra tale da offuscare Barbierato e tutta la sua civica compagnia.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su

Caratteri rimanenti: 400