Cerca

FICAROLO

Sulle tracce dell'orrore, al museo per le vittime di Ustica

La delegazione polesana è stata accolta dalla presidente dell’associazione, Daria Bonfietti

Sulle tracce dell'orrore, al museo per le vittime di Ustica

La delegazione polesana è stata accolta dalla presidente dell’associazione, Daria Bonfietti

Uno degli obiettivi che il gruppo politico-culturale di Ficarolo Polesine Progressista si è prefissato nel momento della fondazione, secondo quanto a più riprese affermato, era ed è tutt’ora cercare di riaprire un filo conduttore tra la memoria e la storia contemporanea, tra la storia e la politica, tra i fatti e la quotidianità.

E in quest’ottica è da collocare l’esperienza che una quindicina di persone vicine a Polesine Progressista hanno vissuto a Bologna domenica scorsa, in visita al museo dedicato alle vittime di Ustica. Ad accogliere il gruppo polesano la presidente dell’associazione dei familiari delle vittime di Ustica, Daria Bonfietti, presenza che ha ulteriormente dato senso alla giornata: “Avere avuto Daria Bonfietti con noi - spiegano - è stato straordinario. Le avevamo comunicato l’intenzione di essere a Bologna al museo domenica 26 perché era stata nostra ospite a Ficarolo, prima della pandemia e le avevamo promesso che saremmo andati a visitare il museo".

"E lei, donna eccezionale, alle 10 in punto era davanti al museo, ci ha accolti, ci ha accompagnati e ha voluto, ancora una volta, metterci al corrente della situazione e del lavoro che insieme all’associazione sta portando avanti. Una donna incredibile che davvero, dopo queste due esperienze, occupa un posto importante nel nostro percorso formativo, politico ed esperienziale”.

L’accoglienza di Daria Bonfietti, il passaggio davanti alle vignette di “Cuore” e firmate dai più importanti vignettisti italiani esposte all’esterno del museo e poi l’entrata: “E’ davvero difficile raccontare l’esperienza del museo - raccontano - l’impatto è devastante. Devastante perché, di fatto, è, o potrebbe essere stata, la vita di ciascuno di noi. Quegli 81 schermi neri, quelle 81 voci, quelle 81 lampadine che alzano e abbassano la luminosità regolarmente ti fanno pensare che al posto di una qualsiasi di quelle persone potrebbe esserci stato uno di noi. A Bologna ci si tuffa senza paracadute nel vuoto di un oblio istituzionale che, ancora oggi, a 42 anni di distanza, non rende ai cittadini italiani i responsabili di quella tragedia. Il museo dedicato alle Vittime di Ustica è una lezione di educazione civica cui ogni cittadina, ogni cittadino italiano, grande o piccolo, dovrebbe assistere”.

E la riflessione che ha accompagnato i giorni successivi alla visita non poteva non essere una presa d’impegno: “Daria Bonfietti, la meravigliosa presidente dell’associazione dei familiari delle vittime di Ustica, è stata con noi, ci ha accolto, ci ha donato le sue competenze e la sua empatia, trasferendoci, in modo netto un’idea che vogliamo fare nostra: non smettere mai di combattere per la verità e la giustizia”.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su

Caratteri rimanenti: 400