VOCE
Cavarzere
02.10.2022 - 17:00
La seduta del consiglio comunale di Cavarzere
Un altro passo verso la soluzione della questione San Silvestro, che alla fine costerà al Comune quasi un milione di euro. Ma Emanuele Pasquali tuona: “Mandate tutte le carte alla procura della Repubblica e alla Corte dei Conti, per accertare di chi sono le responsabilità. Stiamo buttando un milione di euro per avere una topaia, perché qualcuno, in Comune, di questa questione se ne è lavato le mani”.
Ancora una volta il lodo arbitrale che, nel luglio scorso, ha visto il Comune soccombere nei confronti della società immobiliare che nel lontano 2006 aveva proposto di riqualificare l’ex zuccherificio, scalda la seduta del consiglio comunale. All’ordine del giorno, il riconoscimento del debito fuori bilancio dopo che già a luglio l’aula aveva approvato (a maggioranza) l’accensione di un mutuo per pagare i 538mila euro (più interessi) dovuti all’azienda. Con la proprietà, a proposito, è stato trovato un accordo che permetterà al Comune di dilazionare il pagamento in tre anni. A questo, si aggiungono circa 120mila euro tra spese tecniche e legali, sempre a carico del Comune.
Anche questa volta, l’opposizione Pd, con Fontolan, Tasso e Crocco, ha votato contro; mentre Fumana (sinistra) e lo stesso Pasquali (centrodestra, ma critico con la maggioranza) si sono astenuti.
Non è mancato un botta e risposta tra maggioranza e opposizione, con Heidi Crocco che, comunque, (guadagnandosi i ringraziamenti del sindaco) ha assolto l’amministrazione Munari da responsabilità sulla questione, sottolineando comunque come l’origine del problema affondi nel tempo e sia “precedente all’amministrazione Tommasi”.
“Spiace - ha tirato le somme Pierfrancesco Munari - perché questo debito peserà come un macigno nel mio mandato ma sono convinto che ne usciremo a testa alta. Unico rammarico vedere i consiglieri del Pd presenti votare contro al riconoscimento del debito e i consiglieri Fumana e Pasquali astenersi. La votazione di riconoscimento è un obbligo del consiglio e qualcuno risponderà”.
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