VOCE
Badia Polesine
19.11.2022 - 17:33
Il museo civico Baruffaldi.
Il completamento dei lavori al museo civico Baruffaldi rimane uno degli obiettivi dell’amministrazione comunale anche in questo secondo mandato Rossi. Sono passati ormai tre anni dalla conclusione degli interventi all’ex palazzo Monte Pegni che hanno interessato in particolare le facciate, la copertura ed il consolidamento strutturale, ma l’edificio necessita ancora di lavori nella parte interna prima di poter tornare ad accogliere i visitatori. Per poter ultimare le opere, il Comune resta sempre in attesa dei fondi statali relativi al bando “Bellezza” di cui, nonostante siano passati quasi cinque anni dalla loro assegnazione al progetto di recupero dell’edificio, il Comune di Badia non ha ancora ottenuto.
“Ho parlato della questione col senatore Amidei – aggiorna il sindaco Giovanni Rossi - che a sua volta ha preso contatto con gli uffici romani. Dunque come amministrazione restiamo attenti, tanto che ci siamo già mossi e nei prossimi giorni io stesso sarò a Roma. La speranza è quella di riuscire a sbloccare la situazione”.
L’avvio del secondo stralcio dei lavori nell'edificio di piazza Grani resta infatti legato al passaggio che veda destinare ufficialmente la cifra necessaria all’intervento al Comune di Badia, che dovrebbe essere pari a circa 800mila euro. In questi anni, per cercare di “smuovere” la situazione, l’amministrazione si era anche rivolta, con una lettera, direttamente all’allora ministro Franceschini, mentre poco tempo più tardi l’ex onorevole e vicesindaco Antonietta Giacometti ha anche interpellato Vittorio Sgarbi, che ha pure fatto tappa per ben due volte nel Comune badiese.
La somma promessa dal bando “Bellezza” consentirebbe di procedere con il secondo stralcio, necessario a completare ciò che resta da sistemare, soprattutto all’interno del museo. Nel frattempo, l’amministrazione ha proceduto a rinnovare l’accordo con la Fondazione Balzan per far slittare in avanti il trasferimento della Collezione, ora ospitata al ridotto del teatro sociale, al museo civico; e allo stesso modo ha trovato un’intesa con San Benedetto Po affinchè l’Ultima cena del Bonsignori, probabilmente l’opera più pregiata del Baruffaldi, continui ad essere esposta nel Comune del mantovano, dov’era giunta in occasione di una mostra dedicata a Giulio Romano. Infine, in uno degli ultimi consigli comunali del primo esecutivo di Rossi, il primo cittadino aveva anche annunciato che gli uffici stavano predisponendo un progetto minimale a finire, per poter eventualmente aprire il museo senza i fondi statali.
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