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In bici a Capo Verde: “Un viaggio indimenticabile”

I Free Bikers di ritorno dall'isola africana: “Molto emozionante soprattutto dal punto di vista umano”.

In bici a Capo Verde: “Un viaggio indimenticabile”

I mitici Free Bikers polesani

“Un viaggio che non dimenticheremo mai”. Così i quattro amici, Mauro, Vincenzo, Mario e Vittorio, Free Bikers partiti dal Delta del Po con destinazione Capo Verde, definiscono la loro esperienza. “Il nostro ultimo viaggio nell’arcipelago di Capo Verde è stato completamente diverso da tutti gli altri viaggi fatti – raccontano i ciclisti polesani - poiché è stato condiviso con l’associazione ‘Il vercellese verso Santa Cruz’ nella seconda parte del viaggio. Pertanto, nella prima settimana, dove abbiamo dormito in un convento di frati cappuccini, condividendo la loro mensa e facendo anche noi da mangiare".

"In quei giorni ne abbiamo approfittato per girare in bici su tutta l’isola di Santiago, l’isola più grande dell’arcipelago, e sull’isola di Maio (il suo nome deriva dal fatto che è stata scoperta nel mese di maggio, incontrando posti incantevoli e spiagge incontaminate. Abbiamo anche visitato un villaggio di pescatori e la città vecchia, dove è avvenuto il primo insediamento umano nell’isola di Santiago. Nell’isola di Maio – continuano i Free Bikers – risiedono, per gran parte dell’anno, circa duecento italiani. Ne abbiamo incontrati di Goro (Ferrara), di Bassano (Vicenza) e da tante altre parti d’Italia”.

Le isole sono state colonie del Portogallo sino al 1975, pertanto la lingua ufficiale è il portoghese, anche se tutti nell’isola parlano il ‘Creolo’ una lingua coloniale ibrida, risultante dalla convivenza di coloni europei e abitanti indigeni, caratterizzate da una estrema semplificazione morfologica e sintattica.

“Nella seconda settimana ci siamo uniti all’associazione ‘Il vercellese verso Santa Cruz” che dal 2008 si occupa di far partire un gruppo di apicoltori, proprio a Santa Cruz, formandoli e portando loro delle arnie. Questa associazione si occupa anche di tantissimi altri progetti di collaborazione con la città. A Santa Cruz abbiamo subito incontrato le autorità locali e, nei giorni successivi, abbiamo consegnato del materiale scolastico, offerto da una cartolibreria di Porto Viro, a due asili e abbiamo fatto una maxi spesa alimentare che abbiamo donato ad una casa-famiglia che ospita ragazze madri con particolari problemi. Questa casa è stata costruita da una famiglia italiana in memoria della loro figlia morta in un incidente stradale a soli sedici anni. Abbiamo anche consegnato direttamente al sindaco del luogo, dei soldi che ci avevano dato alcuni amici di Porto Tolle, per il funzionamento di un asilo per bambini cerebrolesi".

Un’esperienza davvero indimenticabile per i quattro amici. “Possiamo dire benissimo che il viaggio è stato molto emozionante soprattutto dal punto di vista umano – concludono - nonché un'esperienza unica per il fatto che siamo stati a contatto con gente che convive con la miseria ma che ha una dignità invidiabile. Se dovessimo trovare un motto per il loro stile di vita, questo sarebbe certamente ‘no stress’”.

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