“Daniele è vivo e mi chiamerà”

ADRIA - “Nel mio cuore ne sono sicura, Daniele è vivo”. Carla Ingegneri, sorella di Daniele, l’altra sera ha parlato ai microfoni di “Chi l’ha visto?”, la trasmissione di Rai3 che si è occupata del caso del 65enne, scomparso da Bottrighe lo scorso 3 maggio e che da allora non ha più dato notizie di sé.

In casa, dove viveva da solo, tutto chiuso e in ordine, con il frigo svuotato e la macchina in garage, così come la sua amata bici da corsa, con cui faceva lunghe uscite in solitaria. A mancare all’appello è invece una bici da uomo, modello vecchio, con portapacchi e cestino. In zona ne è stata ritrovata una simile, incustodita, ma non è quella di Daniele.

Prima di quel mercoledì, Lele - così lo chiamano i fratelli Carla e Fiorenzo - non era mai stato senza farsi sentire per un periodo così lungo. “Ho paura - dice Carla - ma nel cuore sento che è vivo. Può darsi che abbia voluto staccare, che si sia rifugiato da qualche parte. Ma sento che qualcosa, ora, dopo che vedrà quest’intervista, succederà. Daniele, se stai bene, resta dove sei, rilassati, prenditi del tempo. Mandami soltanto un messaggio per dirmi che sei vivo”.

Carla più volte ha provato a contattare il fratello, con chiamate e messaggi, ma il telefono risulta sempre spento. Daniele non ha Whtsapp né è presente sui social, ma utilizzava sempre, e molto bene, il computer. “Se può aver conosciuto una donna online? Magari”, dice la sorella. Perché vorrebbe dire che Daniele è vivo. Ma non solo: il cuore di Daniele è spezzato da quando il suo matrimonio, da cui ha avuto due figli, è finito. Da allora, il 65enne si è chiuso in se stesso. “Ho cercato tante volte di portarlo a ballare con me, per fargli conoscere persone nuove, ma non ha mai voluto venire”, ricorda Carla. Sapere che è riuscito a girare pagina, per la sorella e tutta la famiglia, sarebbe un sollievo.

Anche Rosa, una vicina di casa, parla ai microfoni del programma Rasi. “Daniele, ti aspettiamo. Ritorna”, il suo appello. Sono stati proprio i vicini a rendersi conto che qualcosa non andava. Ad insospettirli, oltre all’assenza prolungata dell’uomo, il fatto che la siepe di casa, che Daniele curava alla perfezione, fosse trascurata e insolitamente alta. “Lo vedevamo sempre uscire e rientrare in bici da corsa, con caschetto e attrezzatura. In casa non portava mai nessuno, è una persona molto riservata”, spiegano.

Figlio di un operaio dello zuccherificio, Daniele dopo la terza media ha deciso di prendere la propria strada. Per anni ha fatto il bidello, un lavoro grazie al quale era molto conosciuto in paese. “Daniele è intelligente, stimato, conosciuto da tutti”, sottolinea Carla. E conclude: “Io ne sono sicura, non è morto”. Le ricerche continuano.