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La lezione del Centro antiviolenza: “Ragazze, non abbiate paura”

L’appello dell’assessore Crepaldi, che auspica “un nuovo modello di relazioni tra uomo e donna”.

La lezione del Centro antiviolenza: “Ragazze, non abbiate paura”

Un momento dell'incontro.

Tra le tante e lodevoli iniziative svoltesi nella “Giornata internazionale contro la violenza sulla donna”, una particolare attenzione merita l’incontro tra il Centro antiviolenza polesano e il polo tecnico. Incontro promosso dal docente Denis Marangon che ha coinvolto ben 13 scolaresche. E’ stata un’occasione di riflessione e sensibilizzazione sulla prevenzione della violenza di genere, a partire dalla consapevolezza dei profondi cambiamenti avvenuti nel rapporto uomo/donna nella società odierna e dei frequenti episodi di violenza nei confronti delle donne.

L’incontro è stato aperto dalla dirigente scolastica Sara Manzin, che ha richiamato l’importanza particolare della giornata ed ha sottolineato come “l’attenzione verso comportamenti ascrivibili alla violenza di genere è e deve essere mantenuta costantemente alta da parte dei docenti nel corso di tutto l’anno scolastico”.

In rappresentanza dell’amministrazione comunale è intervenuto l’assessore Giorgio Crepaldi ricordando prima di tutto che per segnalazioni urgenti è attivo anche il numero del diretto del comandante della Polizia locale, come riportato nella pagina web del Comune “Attiva H24 la rete Antiviolenza” qualora il 1522 non fosse disponibile.

L’assessore ha sottolineato “l’importanza di iniziative come queste perché le nuove generazioni devono crescere e formarsi su un nuovo modello di relazioni sociali nel rapporto uomo/donna improntato prima di tutto sul rispetto reciproco. Un rapporto – ha rimarcato Crepaldi – da costruire giorno per giorno sulla reciproca fiducia, sulla reciproca pari dignità e sulla reciproca consapevolezza che nessuno dei due può esercitare una supremazia sull’altro. Solo l’uguaglianza fa germogliare e consolidare l’amore all’interno di una coppia”.

Inoltre ha esortato “le donne, giovani e meno giovani, a non aver paura, a non sentirsi sbagliate o a darsi la colpa, perché la violenza non è solo quella esplicitata da un ceffone, è anche quella subdola della violenza psicologica e della prevaricazione”.

Sono intervenute due psicologhe che, attraverso scene significative di video o testi di canzoni, hanno saputo stimolare un confronto costruttivo con studenti e studentesse, con la finalità di descrivere e aiutare a individuare quei comportamenti non corretti o violenti che spesso non vengono riconosciuti come tali, in modo da rendere ciascuno più consapevole delle proprie azioni. Allo stesso tempo è stato spiegato come vanno costruite sane relazioni, affettive, di amicizia, di rapporto con gli adulti, con gli educatori, in maniera non violenta, basata sul rispetto autentico.

Grazie all’esperienza delle relatrici, l’incontro ha fatto emergere la consapevolezza che la violenza sulle donne è un problema di tutti e di tutti i giorni, innanzitutto per le ragazze e le donne che più spesso ne sono vittime. Questa violenza colpisce direttamente in maniera grave i figli e la famiglia della donna, quindi gli amici, i vicini di casa, il vivere sociale, le persone che per volontariato o per lavoro intervengono in aiuto come i Centri antiviolenza, spesso anche i medici.

“Se da una parte c’è la speranza di una crescita culturale e di un futuro migliore basato sul rispetto – si legge in una nota della scuola - dall’altra è importante saper leggere correttamente le relazioni e, quando necessario, trovare il coraggio di intervenire sapendo a chi rivolgersi”. Piena soddisfazione da parte degli studenti per i tanti messaggi lanciati in maniera chiara e senza retorica.

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