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badia polesine
11.01.2025 - 15:37
Gli incassi dalle alienazioni come “piano B” per arrivare al completamento del recupero dell’ex palazzo Monte Pegni e alla riapertura del museo civico “Baruffaldi”.
Nel corso dell’ultimo consiglio comunale, la discussione incentrata sull’approvazione del Piano delle alienazioni e delle valorizzazioni dei beni immobili comunali ha fornito l’occasione per tornare sull’argomento legato all’ultimazione del restauro del palazzo che si affaccia su piazza Grani, sede del museo civico cittadino e dove si prevede lo spostamento della Collezione Balzan, attualmente ospitata nel ridotto del teatro sociale.
In attesa di conoscere l’esito dell’ultima richiesta di finanziamento ministeriale avanzata dagli uffici comunali, il sindaco Giovanni Rossi ha infatti anticipato quali saranno le mosse dell’amministrazione comunale nel caso in cui l’iniziativa non andasse a buon fine. In particolare, di recente, uno degli immobili di proprietà comunale inserito nel Piano delle alienazioni - quello di via D’Acquisto - è tornato ad essere libero con il trasferimento della Polstrada nei pressi del casello della A31, e con la cessione dello stabile l’ente potrebbe ricavare una cifra utile, assieme ad altre somme, a coprire parte della spesa necessaria al completamento dei lavori al “Baruffaldi”.
“La novità è interessante - ha osservato il primo cittadino nel corso dell’assemblea cittadina - La disdetta relativa alla caserma è arrivata, visto che già da alcuni anni la polizia si doveva trasferirsi alla barriera del casello della Valdastico, sempre nel nostro territorio comunale. Il trasferimento è avvenuto di fatto all’inizio del mese di dicembre, anche se per i primi sei mesi noi continueremo a percepire l’affitto, salvo accordi diversi. Il sito è molto appetibile dal punto di vista commerciale, perché stiamo parlando di una villetta situata in una zona di pregio di Badia, dove ci sono anche otto garage che possono essere venduti singolarmente dopo un frazionamento. Prenderemo comunque insieme una decisione per arrivare alla soluzione migliore”.
L’ipotesi verrebbe presa in considerazione solo qualora non andasse in porto l’ultima richiesta di finanziamento per il museo come “Progetto strategico” al Ministero della Cultura. "Queste cifre dovrebbero servirci almeno per il 50 per cento del quadro economico, ma solo se non ci fosse il finanziamento”, ha infatti chiarito Giovanni Rossi.
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