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LUSIA

“Un grande lascito per le nuove generazioni”

Inaugurato il museo "Memorie di guerra e di vita quotidiana” nell'80esimo dal bombardamento

“Un grande lascito per le nuove generazioni”

Inaugurato a Lusia il museo "Memorie di guerra e di vita quotidiana”

Inaugurato a Lusia il museo "Memorie di guerra e di vita quotidiana” in occasione dell'80esimo anniversario da quel tragico 20 aprile del 1945 in cui i paesi di Lusia e Barbona furono bombardati e rasi al suolo, provocando la morte di 74 persone. Il Museo, fortemente voluto dall’amministrazione comunale, è sorto grazie alla donazione della collezione personale di Francesca Fornari, una superstite di quel tragico evento, e ha trovato la sua splendida collocazione all’interno degli spazi ristrutturati dell’ex scuola “Pighin”, che ha aperto le porte alla cittadinanza con una nuova sala civica, una biblioteca e spazi per lo studio e l’aggregazione.

Ad aprire la cerimonia, l’assessore alla Cultura e vicesindaco Michele Bassani, che ha presentato l’evento, ricordando il valore della memoria per lasciare alle nuove generazioni il ricordo di quel sacrificio e della rinascita di un paese e della sua gente.

A raccontare la storia di Lusia Luigi Contegiacomo, direttore dell’Istpolrec, l’Istituto polesano per la storia della resistenza e dell’età contemporanea, che ha sottolineato l’importanza della memoria collettiva e il valore identitario di Lusia, con radici che risalgono alla colonizzazione romana.

“Siamo riusciti a realizzare il museo, la biblioteca e la sala civica perseguendo alcune linee di finanziamento della Regione Veneto e del progetto Auro di Rovigo”, ha spiegato il sindaco Luca Prando.

Come ad ogni commemorazione del 20 aprile, presente alla cerimonia anche il sindaco di Barbona Francesco Peotta che ha portato i saluti, ricordando che i due comuni sono stati insigniti dalla presidenza della Repubblica della medaglia d’argento al merito civile “per la capacità delle due comunità di risorgere da una tragedia immane con dignità e coraggio”. E proprio a questo spirito si è collegato anche l’assessore regionale Cristiano Corazzari, che ha sottolineato il contributo della Regione nella realizzazione del progetto, ma ha rimarcato soprattutto il valore della comunità di Lusia “laboriosa, profondamente legata alle attività del territorio, alle arti e ai mestieri e ancora oggi si distingue nel contesto della nostra provincia con le sue eccellenze”.

L’onorevole Nadia Romeo ha evidenziato come il collegamento museale alla guerra e alla vita quotidiana “sia emblematico di come la memoria non sia legata solo alla storia e al ricordo di quella tragedia, ma alla responsabilità civile che la popolazione ha dimostrato nella ricostruzione. La libertà di cui noi godiamo oggi non è scontata e quindi tutti noi con il nostro impegno dobbiamo rendere onore a chi ha subito un pesante sacrificio in nome di questo valore”.

Alla cerimonia è intervenuto infine il presidente della Provincia di Rovigo Enrico Ferrarese, che ha reso onore alla comunità di Lusia che offre al territorio e alle nuove generazioni un’occasione per imprimere valori inestimabili come la memoria del passato. “La rete museale provinciale si arricchisce di questa nuova gemma di cui possiamo andare orgogliosi”.


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