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Agnelli sgozzati, è protesta: “Questa non è inclusione”

Sit-in degli animalisti e tensioni per la Festa del sacrificio. La presidente del coordinamento Gabriella Gibin: “Aggirano le regole”.

Agnelli sgozzati, è protesta: “Questa non è inclusione”

Il coordinamento tutela diritti animali Rovigo ha organizzato un presidio davanti all’allevamento in località Squero

Seconda giornata di tensione ad Adria durante la “Festa del sacrificio”. Mentre proseguono le macellazioni secondo il rito halal, con circa 800 agnelli destinati al sacrificio, il Coordinamento tutela diritti animali Rovigo ha organizzato un presidio davanti all’allevamento in località Squero, denunciando la brutalità della pratica di uccisione degli animali.

“La legge italiana - spiega la presidente Gabriella Gibin - prevede che gli animali vengano abbattuti solo dopo essere stati storditi, per evitare sofferenze inutili. Tuttavia, per le macellazioni rituali come quella halal, il regolamento europeo 1099/2009 consente una deroga. Gli animali vengono sgozzati senza perdita di coscienza”. La deroga è stata introdotta per contrastare il fenomeno dei macelli clandestini, offrendo la possibilità di svolgere il rito all’interno di strutture autorizzate.

Ma secondo gli attivisti, i controlli sono insufficienti e le violazioni diffuse: animali privi di marca auricolare, trasporti non conformi, condizioni igieniche carenti e smaltimento illecito delle carcasse. “Non è inclusione, è aggirare le regole - accusa Gibin -. I nostri allevatori rispettano normative severe, ma in questi casi tutto è concesso. Non è accettabile”. Forte la critica anche alla presenza di minori: “Costretti ad assistere agli sgozzamenti, escono traumatizzati. Non possiamo più tollerarlo: è il 2025”.

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