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PORTO TOLLE

Le "calze" riciclate diventano reti (bio) per la pesca

A Scardovari il centro nevralgico del progetto sperimentale: già recuperate ingenti quantità di reste.

Le "calze" riciclate diventano reti (bio) per la pesca

Il progetto Life Muscles prende forza a Scardovari

Porto Tolle all’avanguardia nella sostenibilità: il progetto Life Muscles prende forza a Scardovari. Prosegue con risultati concreti il progetto Life Muscles, l’iniziativa europea per ridurre l’impatto ambientale della mitilicoltura attraverso il recupero e il riciclo delle "reste", le tipiche calze in plastica utilizzate per l’allevamento dei mitili. Coordinato da Legambiente e con il coinvolgimento diretto dell’azienda Rom Plastica, il progetto ha vissuto una tappa importante venerdì scorso con un incontro operativo nell’area portuale di Scardovari, uno dei due poli - insieme a Pila - dove l’iniziativa è partita nei mesi scorsi nel Comune di Porto Tolle.

All’appuntamento hanno partecipato amministratori locali, rappresentanti delle cooperative dei pescatori e della capitaneria di porto, oltre ai tecnici e responsabili di Rom Plastica, che cura la fase di riciclo delle retine e la produzione di nuovi materiali. In prima fila l’assessore comunale alla pesca Tania Bertaggia, il presidente del Consorzio cooperative pescatori del Polesine Paolo Mancin, il vicepresidente Manuel Crepaldi, il presidente della Cooperativa Ca’ Tiepolo Andrea Natali, e, per l’azienda, l’ingegnere Daniele Calore e Massimo Granini. Grazie all’impegno congiunto tra pubblico e privato, Scardovari è oggi indicato come sito pilota per l’intero progetto: sono già state recuperate ingenti quantità di reste usate, poi trasformate in nuove reti in polipropilene riciclato e riconsegnate agli stessi mitilicoltori per una sperimentazione concreta, affiancata anche da reti in bioplastica completamente biodegradabili.

“Siamo di fronte a un modello virtuoso di economia circolare - ha dichiarato l’assessore Bertaggia - che non solo riduce i rifiuti in mare, ma reinserisce i materiali nel ciclo produttivo, con un beneficio ambientale ed economico per il territorio. L’assessorato alla pesca, da subito ha sostenuto il progetto emanando le prescritte autorizzazioni e adottando gli atti amministrativi necessari per l’utilizzo delle aree di stoccaggio nei porti di Scardovari e Pila. Sono azioni positive non solo per il comparto della pesca ma per tutto il territorio”. Rom Plastica ha confermato che l’attività proseguirà anche oltre la fine ufficiale del progetto, grazie alla positiva sinergia creatasi con il Comune, la capitaneria di porto e il mondo della pesca. “Un esempio efficace di cooperazione per contrastare l’inquinamento marino e contenere i costi di gestione”, ha sottolineato l’ingegner Calore. Soddisfazione anche da parte dei pescatori, rappresentati da Andrea Natali: “Abbiamo sposato il progetto perché risponde alla nostra esigenza di ridurre l’impatto ambientale dell’attività mitilicola. I risultati sono incoraggianti e la volontà è di continuare su questa strada”.

Un plauso infine è andato alla Capitaneria - delegazioni di Scardovari e Boccasette - con Monica Clementi e Marco Olivieri, per l’indispensabile supporto operativo. Il mare, oggi più che mai, ha bisogno di alleati e i pescatori, nel Delta del Po, si confermano i suoi primi guardiani.

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