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Lagune, scatta il piano morfologico

Un momento di confronto per la gestione sostenibile e lungimirante del delicato ecosistema

Lagune, scatta il piano morfologico

Un pomeriggio per guardare diritti verso il futuro quello andato in scena all’auditorium Sant’Antonio di Rosolina. La sala ha accolto amministratori, tecnici e operatori della pesca, per un incontro che potrebbe segnare una svolta per il Delta del Po. La Regione del Veneto ha infatti riunito attorno allo stesso tavolo istituzioni, enti e comunità locali per discutere il nuovo piano morfologico delle lagune.

A guidare i lavori l’assessore regionale alla pesca Cristiano Corazzari, insieme al sindaco di Rosolina Michele Grossato e all’assessore comunale alla pesca Sara Biondi. Accanto a loro, l’assessore all’ambiente del Comune di Porto Viro Ivano Vianello, la presidente del Consorzio di Bonifica Delta del Po, Virginia Taschini, e il direttore Rodolfo Laurenti. In platea, numerosi rappresentanti di cooperative, consorzi e del mondo della pesca, pronti a dare voce alle esigenze di chi ogni giorno vive e lavora nelle acque del Delta.

Il clima non è stato quello di una fredda riunione tecnica, ma piuttosto quello di un confronto vivo e partecipato, in cui le preoccupazioni per l’erosione, i cambiamenti morfologici e la fragilità degli equilibri ambientali si sono intrecciate con la speranza di costruire insieme un futuro migliore.

L’assessore Sara Biondi ha ricordato con parole semplici ma incisive il cuore del problema: “La salvaguardia delle lagune significa proteggere l’ambiente, la pesca e il futuro delle comunità locali”. Una frase che racchiude la sfida di un territorio in cui la natura e l’uomo si sono sempre sostenuti a vicenda, ma che oggi chiede nuove regole per resistere ai mutamenti del tempo e del clima.

Il piano morfologico si presenta come un progetto ambizioso, che vuole coniugare la tutela della biodiversità con la sopravvivenza delle attività economiche legate all’acqua. Non un documento calato dall’alto, ma un percorso condiviso, in cui i pescatori e gli operatori del settore hanno un ruolo fondamentale: quello di portare l’esperienza quotidiana, le osservazioni concrete, le esigenze reali di chi conosce il Delta non dai libri, ma con gli stivali immersi nelle sue acque.

Il sindaco Michele Grossato ha sottolineato come Rosolina sia pronta a fare la sua parte: “Il nostro è un patrimonio straordinario, fragile ma vitale. Dobbiamo custodirlo con responsabilità e consegnarlo integro a chi verrà dopo di noi”.

Così, tra mappe, dati e testimonianze, l’incontro di Rosolina ha tracciato un primo passo importante. Non è ancora la soluzione, ma è l’avvio di un cammino che promette di dare un futuro diverso alle lagune del Delta del Po. Un futuro in cui la bellezza e la ricchezza di questo ambiente possano continuare a vivere, non come memoria da proteggere dietro un vetro, ma come risorsa viva, sostenibile e condivisa

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