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PORTO TOLLE

“Parole che costruiscono il futuro”

Sala piena per la presentazione del libro sul poeta pescatore Berto Boscolo. “Il Delta ci dimostra l’insostenibilità di certi stili di vita”.

“Parole che costruiscono il futuro”

Sala piena per la presentazione del libro “Il poeta pescatore”

Grande partecipazione per la presentazione della terza ristampa de “Il poeta pescatore” di Berto Boscolo, un appuntamento che, venerdì sera nel teatro parrocchiale di Scardovari, concesso da padre Sergio, ha raccolto tre generazioni della famiglia dell’autore.

La serata si è aperta con il sindaco Roberto Pizzoli, che ha ricordato come l’opera di Berto Boscolo rappresenti “le radici e la forza di un territorio giovane e fragile, costruito da persone che hanno creduto nel Delta quando ancora non era ciò che è oggi”. L’assessore alla cultura Silvia Boscolo ha ringraziato la famiglia per aver riportato alla luce il volume, sottolineando “l’importanza di credere nel paese e nel suo futuro”. L’assessore alla pesca Tania Bertaggia ha evidenziato come Scardovari fosse “il luogo più naturale per questa presentazione”, perché qui Berto “ha contribuito a costruire il futuro del territorio”. Il presidente del consorzio dei pescatori Paolo Mancin ha ricordato “la dignità e la forza” della famiglia Boscolo, “simbolo di una generazione che ha superato anni durissimi ed è stata precorritrice di pesca e turismo”.

Ha quindi preso la parola Marco Benedetti, del Consorzio interuniversitario nazionale scienze ambientali, che ha condotto la serata. Ha definito il Delta “un territorio unico” e una straordinaria opportunità di studio. “Mostrare agli studenti universitari questa bellezza - ha raccontato - ha significato far capire l’insostenibilità di certi stili di vita. Ogni interlocutore che incontravamo qui dava ricchezza di pensiero”. Poi l’affondo sui linguaggi: “La maggior parte dei linguaggi nasce in ecosistemi ricchi di biodiversità, per questo ogni linguaggio va tutelato e conservato. Se i nostri adolescenti banalizzano il linguaggio, avranno una vita povera. I versi di Berto Boscolo restituiscono limpidezza, autenticità, profondità”.

Il direttore di Tarka Edizioni Virginio Sala ha offerto una densa riflessione sull’opera di Boscolo, alla ricerca di un filo comune: “La parola che riassume l’animo di Berto Boscolo è rispetto, per le persone, per le cose, per l’ambiente. Un atteggiamento che oggi sembra sempre più raro, in un tempo segnato da odio, prevaricazioni e intolleranza”. Sala ha definito le poesie di Boscolo “delicate, mai astiose, mai lamentose”, capaci di “non alzare mai la voce, nemmeno nel dolore”.

Ha ripercorso l’amore del poeta pescatore per i paesaggi del Delta, l’intuizione dell’Isola del Bastimento, la nascita del Marina 70, le difficoltà della subsidenza, le lotte, la resilienza. Ha ricordato i versi rivolti ai figli e agli emigranti, la preoccupazione per la centrale di Polesine Camerini, la fiducia incrollabile nella possibilità di rinascita. Sala ha concluso con un interrogativo aperto: “Che cosa ci lascia oggi in eredità Berto Boscolo, in tempi di cambiamento climatico? Una cosa su tutte, rispetto ed empatia come criteri irrinunciabili per affrontare la complessità”.

Si è poi svolto un tavolo di confronto incentrato sul Delta tra il linguaggio poetico e l’intelligenza artificiale, introdotto dalla giornalista de “La Voce di Rovigo” Federica Viscusi, che ha messo in relazione il legame profondo di Berto Boscolo con la natura deltizia e le sfide di un mondo sempre più filtrato dalla tecnologia. Il primo intervento è stato affidato al naturalista Emiliano Verza che ha spiegato come il Delta e le sue valli rappresentino un modello di sostenibilità, un laboratorio naturale dove si intrecciano adattamenti, arrivi di nuove specie e fenomeni legati al clima. Verza ha sottolineato come il territorio si presti sempre più al turismo scientifico, attirando studiosi, appassionati e scuole. Lo storico Luciano Chiereghin ha sottolineato l’importanza della memoria documentale del territorio, costruita negli archivi molto prima del digitale, e ha ricordato episodi di vita accanto a Berto Boscolo, capace di leggere il Delta con uno sguardo semplice ma profondo.

Lo scrittore Damiano Laurenti, che conobbe Berto da ragazzo, ha raccontato alcuni momenti che lo raffigurano nella sua quotidiana generosità: canti improvvisati, versi scritti e donati ai commensali, una presenza capace di trasformare gesti semplici in racconto. Per Laurenti, custodire questa autenticità è essenziale. La serata è proseguita con la lettura di alcune poesie di Boscolo da parte di Lorenzo e Linda Benedetti, allievi del laboratorio Salti di Gioia del teatro Goldoni di Venezia guidato da Susi Danesin, e accompagnati al pianoforte dal maestro Andrea Zanellato.

Remigio e Massimo Boscolo, figlio e nipote del poeta, hanno letto dei ringraziamenti commossi a tutti coloro che hanno contribuito alla serata, ricordando quanto la voce di Berto sia ancora viva nella comunità. In chiusura, il pubblico ha potuto vedere un video realizzato da Toni Vallati con vecchi filmati e fotografie d’epoca dell’isola del Bastimento e della vita di Berto Boscolo, un viaggio emozionante nella memoria identitaria del Delta.

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