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Confermato: altri 220 profughi <br/> pronti ad arrivare in Polesine

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Altri arrivi di profughi in Polesine. Presto arriveranno a 220.
ROVIGO - “Attendiamo disposizioni ad horas, ne accoglieremo quanti riusciamo, ovvero una decina, ma c’è un bando per ampliare la capacità di accoglienza da 160 a 200/220 profughi”. Il prefetto Francesco Provolo prova ad anticipare tutte le domande relative all’ondata continua di profughi in Polesine. Vanno e vengono dalle strutture dislocate in tutta la provincia per una questione di sicurezza. E anche ieri hanno messo piede in Polesine altri dieci richiedenti asilo politico, sui 560 giunti in Veneto.

Al rappresentante del governo a Rovigo la cosa che interessa di più è la sicurezza: “Finora non abbiamo avuto problemi, tranne una protesta per la mancanza di mascherine a Porto Viro e un’altra a Rovigo e speriamo che continui così. Proprio per questo motivo le strutture sono dislocate tra Adria, Porto Viro, Rovigo, Occhiobello e Bosaro”.

Il prefetto ribadisce anche che il “costo” dell’operazione prevede una parte minima, due euro giornaliere, destinate ai richiedenti asilo, mentre il resto è dato alla struttura per l’alloggio e il vitto e all’associazione per l’accoglienza (tengono corsi di italiano e si occupano del loro tempo libero). Sono 34 euro a profugo, che contato per 160 unità sono 5.440 euro al giorno. Basta fare il conto dall’inizio dell’emergenza per vedere quanto si è speso. “Soldi che vanno al territorio”, sottolinea il prefetto Provolo per sedare la polemica sul prezzo anche economico che si paga per questa emergenza umanitaria.

Come anticipato nei giorni scorsi dalla Voce, con l’aumento della capacità ricettiva del Polesine del 20-30 per cento, si arriverà dunque ad ospitare 220 profughi.
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