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L'ira dell'ex sindaco Bruno Piva <br/> "Denuncio Nadia Romeo"

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Bruno Piva

L’ex primo cittadino: “Basta usare il mio nome come termine di paragone negativo”.
Esempio di maggioranza in frantumi, di sindaco ostaggio dei voti incrociati, persino di amministrazione inconcludente. Uno spettro si aggira per la città: è lo spettro di Bruno Piva. L’ex primo cittadino, in questo ultimo scorcio di campagna elettorale, è diventato vero e proprio metro di esperienza da non ripetere, e come tale viene citato - praticamente ad ogni piè sospinto - come secondo termine di paragone, ovviamente in negativo. “Sarai un Piva bis”, in pratica, è diventata l’offesa più in auge in città, superando di gran lunga tutti gli insulti precedentemente conosciuti.


Piva, ma come si sente ad essere continuamente tirato in ballo?


“Voglio dirlo chiaro. Nadia Romeo deve smetterla di usare il mio nome in modo spregiativo. Anche perché credo che ci siano gli estremi per un’azione di qualche tipo, da parte mia”.


Sta parlando di una denuncia?


“Sì. Del resto, quando nella scorsa campagna elettorale facemmo un volantino in cui si diceva che ‘votare Frigato è come votare Romeo’ la sua famiglia mi denunciò, e quel procedimento è ancora in corso. Credo proprio che gli renderò pan per focaccia”.


Come vede questa campagna elettorale?


“E’ molto velenosa. Nel 2011 era stata all’insegna della normalità. Probabilmente invece oggi non ci sono più contenuti, quindi sono i fatti personali a prendere il sopravvento nel dibattito pubblico. Non va bene”.


Molti di quelli che nel luglio scorso la sfiduciarono ora fanno parte della coalizione allargata che sostiene Massimo Bergamin. Che ne pensa?


“Ogni commento è superfluo. Spero che passato questo periodo elettorale si ritrovi un po’ di senso critico. Mi devono spiegare a che cosa è servito sfiduciare una maggioranza di centrodestra che stava lavorando, per formarne una ancora più frammentata e difficile da governare”.


Crede quindi che Bergamin, se dovesse essere sindaco, avrà vita dura?


“Durissima. La sua missione, nel tenere unita una compagine del genere, mi sembra ancora più disperata della mia”.


Domenica andrà a votare?


“A votare ci vado sempre. Certo, una volta in cabina ci sono tante opzioni: si può scegliere uno dei due candidati, ma si può anche fare scheda bianca, o scriverci sopra qualcosa e annullarla”.


Lei è ancora “tosiano”? Il gruppo che fa riferimento al sindaco di Verona non si è schierato per questo ballottaggio.


“Con Flavio Tosi c’è una forte amicizia. L’ho incontrato anche domenica scorsa, per caso, a Verona”.


Sembra che per le prossime elezioni politiche stia lavorando ad un progetto di grande centrodestra che superi anche i recenti dissapori con la Lega. Che ne pensa?


“Credo che il suo obiettivo sia proprio questo, anche se con Salvini non ci potrà essere grande affinità. Anche se nel tempo tutto cambia, come dimostrano le posizione assunte adesso da chi meno di un anno fa firmò contro di me”.
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