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Piano B per la discarica di Villadose <br/> spunta l'ipotesi di un inceneritore

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Il piano B per fermare la discariva di Villadose sarebbe l'ipotesi di un inceneritore. L'assessore adriese Simoni: "Taglietto è antistorica. Oggi ci sono tecnologie a emissioni zero".
ROVIGO - Dietro al piano per fermare la nuova discarica di Villadose, l’ombra di un termovalorizzatore. O di qualcosa di molto simile. E’ questo il piano B che sta bollendo in pentola nel fronte che si è schierato contro la realizzazione di Taglietto 1. Per il momento, però, nessuno scopre ufficialmente le carte. Eppure, allo studio, c’è proprio qualcosa del genere. Un termovalorizzatore, cioè un impianto che, dalla combustione dei rifiuti solidi urbani, crea energia elettrica.

Da Adria, l’assessore alle partecipate Federico Simoni, in prima linea nella battaglia contro le politiche portate avanti dal Consorzio Rifiuti, frena: “Niente di tutto questo - precisa - siamo contro la discarica, perché è il passato: è antistorica. Ma questo non vuol dire volere un inceneritore”. L’obiettivo, però, spiega Simoni è quello di andare verso “un impianto che trasformi i rifiuti, creando valore: gas, energia, teleriscaldamento”. Un impianto che - secondo l’assessore della giunta Barbujani - potrebbe essere gestito al 100% dalla società pubblica, ovvero Ecoambiente.
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