Profughi, il b&b della discordia <br/> pareri contrastanti dei rodigini
03/08/2015 - 11:00
di Giulio Roncon
ROVIGO - Il bed&breakfast della discordia. Ha suscitato pareri contrastanti la notizia dell’arrivo di una trentina di profughi nella pensione in via del Cappuccini, a pochi passi dal centro città. E così per le strade di Rovigo la questione è sulla bocca di tutti. C’è chi dice “la solidarietà prima di tutto” e chi invece critica duramente la scelta del luogo in cui sono stati alloggiati questi migranti.
“Siamo assolutamente contrari - dichiarano Luca e Monica, mentre passeggiano per piazza Vittorio Emanuele II - ci sono tanti italiani in difficoltà da aiutare. Con la crisi che c’è, qui i profughi non riescono ad integrarsi e risolvere i loro problemi, ne creano solamente di nuovi”.
Di tutt’altra idea sono invece Bruno e Flaviano, due pensionati che ieri sedevano in una panchina lungo il Corso del Popolo: “Siamo favorevoli - dichiarano - i rodigini sono stati i primi emigranti italiani nel periodo dopo la guerra: sono forse stati discriminati come i profughi che vengono in Italia oggi? E poi non è vero che i soldi per mantenerli li paga lo Stato, ma la Comunità Europea”.
E molti altri concordano con loro: “Non ho nessun motivo per essere contrario - aggiunge Carlo, un giovane impiegato - non mi creano nessun problema”.
“Da qualche parte bisogna pur metterli - conclude Paolo, in via Cavour - trovo giusto che vengano accolti”. La maggior parte della gente però si pone a metà tra questi due poli opposti, il loro parere sulla questione dei profughi in via dei Cappuccini è un “sì” seguito da un “ma” o un “però”.
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