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Pacifisti in sella alla bici <br/> con i Beati costruttori di pace

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Alcuni ciclisti polesani impegnati nella manifestazione promossa dai Beati costruttori di pace "Pace in bici", da Mantova fino ad Aviano.
ROVIGO - Se il motto olimpico era “Citius, altius, fortius” ossia più veloce, più in alto, più forte, Alex Langer proponeva: “Lentius, profondius, suavius” ovvero più lenti, più profondi, più dolci come ci consente il viaggio in bicicletta.

Come ogni anno è partita “Pace in bici”, l’iniziativa promossa dai Beati i costruttori di pace di don Albino Bizzotto, per fare memoria del bombardamento atomico di Hiroshima e Nagasaki. La manifestazione è "itinerante" e nel 2011 era partita da Rovigo con grande accoglienza delle istituzioni locali e di quelle di comuni attraversati (Villadose e Adria).

Il percorso quest’anno è iniziato a Mantova per arrivare alla base Usaf di Aviano, dove sono tuttora custodite armi nucleari. La bici è vista come mezzo di trasporto più idoneo per costruire una simbiosi tra le persone e l’ambiente che ci circonda.
Anche Rovigo ha partecipato alla manifestazione, unendosi alla comitiva di pace.
Il gruppo di Rovigo li ha raggiunti a Alte Ceccato (Vicenza) passando poi per Altavilla, Vicenza con sosta alla caserma Ederle, Longare, Grumolo delle Abbadesse, Camisano, Piazzola sul Brenta, Camposampiero, Noale e Morgano (Treviso) per un totale di 82 km.

Lungo il percorso riflessioni condotte da don Albino Bizzotto e Lisa Clark e incontro con i sindaci della Federazione dei Comuni del Camposampierese.
Un pranzo conviviale per ricaricare le energie della compagnia, provata da un caldo che ha toccato i 35°, è stato consumato presso il “Gruppone missionario” di Camposampiero che è formato da un gruppo di giovani e famiglie impegnato nel collaborare direttamente e sostenere economicamente progetti sociali e sanitari in America del Sud e Africa.

L’arrivo del terzo giorno si è concluso presso la parrocchia di Morgano per ascoltare le testimonianze di don Mario, impegnato nell’accoglienza di migranti dalla Siria e dall’Africa.

“Pace in bici” è terminata ieri alla base di Aviano per fare memoria del bombardamento su Nagasaki per una rinuncia totale all’uso delle armi nucleari.
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