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Saldi e svendite, niente slanci <br/> in Polesine gli affari non decollano

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Saldi non esaltanti in Polesine. Il periodo di svendite non ha registrato particolari slanci.
ROVIGO - I saldi non decollano. Ad un mese dall’inizio della stagione degli sconti, infatti, il bilancio è tutt’altro che esaltante.

A fare un quadro della situazione è Confcommercio Veneto: “Da quasi tutte le province - comunica - emerge la necessità di un cambio di rotta, di mentalità, perché, dicono i rappresentanti del settore moda, il concetto dei saldi ha perso il suo significato originario: sono mutate le abitudini dei consumatori, sono mutate le tecniche di vendita”.

Insomma, a quanto pare la febbre dei saldi contagia sempre meno persone, e il cartellino con su scritto “-50%” sembra aver perso un po’ del suo tradizionale appeal.

Ma c’è anche un altro motivo ben più grave per cui questa stagione di sconti stenta a partire pur essendo ormai alla fine. “A pesare di più sul calo dei consumi - continua l’associazione di categoria - anche in periodo di saldi, è il clima di incertezza sul futuro politico ed economico del Paese”.

Per quanto riguarda la situazione polesana, Confcommercio Veneto parla di saldi in linea con quelli del 2014 nei centri maggiori (Rovigo ed Adria principalmente), mentre in quelli più periferici si sono registrate diminuzioni nelle vendita.
“Sono d’accordo con questa descrizione - dichiara Primo Vitaliano Bressanin, presidente di Confesercenti Rovigo - d’altronde cos’è cambiato rispetto all’anno scorso nel Paese? Non c’è stata nessuna buona notizia”.
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