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Spinello chiede un cambio di passo <br/> "Pd, ora basta con le furbizie"

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Sandro Gino Spinello, vicesegretario del Pd, esce allo scoperto e dice la sua in merito alla complicata situazione del suo partito.
ROVIGO - “Basta furbizie e forzature. Serve un cambio di passo per compattare e rilanciare il Pd”. Gino Sandro Spinello esce allo scoperto e propone la sua idea per evitare che il Pd polesano sia perennemente in balia di guerra fra correnti, personalismi, giochi personali e furbizie.

Il vicesegretario provinciale stanco di essere tirato in mezzo alla lotta fra correnti ribadisce la sua lealtà al segretario Julik Zanellato, ma usa le armi della politica per suggerire un cambio di registro. Chiede un preambolo politico, termine che sembra riportare a ragionamenti politici del passato, ma con lo scopo di voltare pagina. Propone un allargamento del vertice, ma senza operazioni di facciata, per allargare la condivisione delle scelte. Proposito di difficile realizzazione vista la situazione di opposte barricate che esiste da tempo nel Pd polesano.

“Julik - dice Spinello - non ha motivo di dubitare della mia lealtà, come ho ripetuto in tutte le sedi. Dopo gli esiti elettorali in Regione e a Rovigo è necessario sviluppare una profonda riflessione all’interno del gruppo dirigente del Pd polesano”. Poi quella che sembra una presa di distanza da alcuni esponenti della maggioranza: “E’ fuorviante la ricerca di capri espiatori”. Quindi l’ammissione relativa a tutto il Pd: “E’ dal 2007, anno di nascita del partito, che come gruppo dirigente ci si divide nelle scelte fondamentali. Taluni per raggiungere obiettivi propri o di gruppo ricorrono a forzature e operazioni ciniche e trasformiste, con maggioranze intercambiabili di volta in volta. Lo dico criticamente e autocriticamente, queste furbizie a lungo andare e progressivamente hanno esasperato militanti ed elettorato”.
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