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Polacque, rischio Corte dei Conti <br/> Ivan Dall'Ara: "Il Cda risponda"

La vicenda

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Rischio Corte dei Conti per Polesine Acque, dopo il licenziamento di una dirigente. E il sindaco di Ceregnano Ivan Dall'Ara chiede spiegazioni.
ROVIGO - Polesine Acque rischia di finire sotto la lente di ingrandimento della Corte dei Conti. A causa del licenziamento, varato poco prima di Ferragosto, di una dirigente, Nadia Stoppa, che a più riprese aveva rifiutato di lasciare il lavoro nonostante avesse maturato i requisiti per la quiescenza.

Ora è il sindaco di Ceregnano Ivan Dall’Ara a sollevare il caso, spiegando che l’interruzione del rapporto di lavoro con la dirigente amministrativa “in tronco e senza nessun preavviso” costerà all’azienda idrica la bellezza di “quasi 100mila euro di esborso”. Una specie di risarcimento per il mancato preavviso, di cui l’ormai ex dirigente potrà beneficiare senza che, di contro, l’azienda - ricorda Dall’Ara - possa avvalersi delle sue prestazioni al lavoro.

Su questa vicenda - bacchetta Dall’Ara - il consiglio di amministrazione di Polacque, guidato da Alessandro Ferlin e composto da Manuela Nicoletti e Francesco Siviero, “non si è mosso secondo le indicazioni dell’assemblea dei soci”. In pratica, lo hanno deciso senza dirlo ai sindaci, proprietari dell’azienda.
E allora, il primo cittadino di Ceregnano annuncia che chiederà al cda il perché di questa scelta. “Mi riservo di conoscere le motivazioni per le quali non si è provveduto dare corso a un normale preavviso finalizzato al regolare e normale pensionamento”, scrive Dall’Ara. “Il tutto - arriva al dunque - ai fini di poter esprimere una valutazione finale allo scopo di tutelare gli interessi del mio comune in tutte le sedi compresa quella della verifica contabile della Corte dei Conti qualora fossero state poste in essere procedure non ortodosse e lesive per la società”.
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