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Rifiuti, Bergamin accusa: <br/> "Complotto contro Rovigo"

La guerra dell'immondizia

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Massimo Bergamin

Il sindaco: "Rincaro di 88 cent a bolletta. Ma in altri comuni avrebbero rifatto i test”.
La polemica tra il sindaco Bergamin e il Consorzio rifiuti continua. Al centro del dibattito, il caso di Rovigo. Percentuale troppo bassa di raccolta differenziata - la notizia, ormai, di un mese fa - e così la discarica regionale di Sant’Urbano chiude i cancelli ai camion di immondizia provenienti dal capoluogo polesano. Che a quel punto devono dirottare sugli inceneritori di Padova e Schio, con costi - dice il Consorzio - rispettivamente di 109 e 121 euro al tonnellata più Iva.

“Spero non si voglia fare semplice terrorismo, ma chi dice che i costi schizzeranno alle stelle lo faccia solo per ignoranza”, la bordata di Bergamin. Il quale fissa l’aumento in bolletta in appena 88 centesimi e accusa esplicitamente il Consorzio rifiuti di aver fatto di tutto per spingere Rovigo fuori dalla discarica, e dunque tra le braccia dei (più cari) termovalorizzatori.
Tutto volge sui controlli fatti, dal Consorzio, sui rifiuti prodotti in città, e sulla percentuale raggiunta di raccolta differenziata. “Sono curioso di vedere i prossimi dati relativi alle analisi a campione”, bacchetta Bergamin. Che adombra lo spettro del trappolone: “Fosse successo ad un altro comune immagino avrebbero riprovato dopo una settimana, tanto per non acuire il disagio”.
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