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False firme elettorali <br/> in sei a processo

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Tra gli imputati Contiero, Ferro e Mantovan. Ieri il giudice ha sentito un ex dirigente di Palazzo Nodari e Gastone Fantato, sindaco di Badia.
Si è aperta ieri l’udienza dibattimentale sul caso “firme elettorali false”, che vede imputati alcuni ex consiglieri provinciali, che alle elezioni provinciali e regionali del 2010 autenticarono alcune firme false, tra cui anche quelle di persone decedute, per la presentazione delle liste di Forza Nuova, Alleanza di Centro e Unione Nord Est.
A processo sono chiamati a rispondere a vario titolo di falsità in atto pubblico commessa da pubblico ufficiale, falsità materiale e falsità ideologica commessa da privato in sei: Antonello Contiero, allora consigliere provinciale della Lega, Marco Ferro, allora sindaco di Taglio di Po, Virginio Mantovan, all’epoca vicesindaco di Porto Viro, Michele Raisi, consigliere provinciale, Massimo Girotto, esponente di Forza Nuova, e Antonio Mosca.
Ieri davanti al giudice Silvia Varotto sono sfilati i testimoni della pubblica accusa, sia privati cittadini che chiamati a suo tempo dalla Digos hanno negato che quelle firme apposte alle liste elettorali fossero proprie, che dirigenti comunali, funzionari e persino il sindaco di Badia Polesine, Gastone Fantato, che ha raccontato come è arrivato al dubbio che alcune firme apposte in allegato alla presentazione delle liste per le provinciali e le regionali fossero false.




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