Imprese, Bressanin ci va cauto<br/> "Ripresa, la guardia resti alta"

ROVIGO - Confesercenti smorza gli ardori di chi già brinda alla ripresa economica. Se nel mese di agosto la percezione dell'utenza ha fatto registrare il segno più, Confesercenti mette in guardia dai facili entusiasmi e rileva ancora notevole incertezza tra le imprese, complici i mutamenti dello scenario della domanda internazionale.

“Nel 2015 - rileva il presidente provinciale Vitaliano Bressanin - il Pil del Paese si è attestato al 12,5 per cento, un valore inferiore al 2008, anno in cui è iniziata la crisi. La produzione industriale si e contratta del 18 per cento è anche il livello dei servizi è sceso, siamo intorno al meno 4 per cento. Se il dato delle esportazioni rincuora e conforta, quello che stride e invita invece alla prudenza è il meno 30 per cento che si registra alla voce investimenti, necessari a ripresa e crescita anche perché il potere d'acquisto delle famiglie, nonostante un ritrovato ottimismo di fondo, si è ridotto del 10 per cento rispetto all'inizio di questo lunghissimo periodo nero”.
Una fotografia generale, quella del presidente, che trova conforto anche nei numeri di VenetoCongiuntura: le vendite al dettaglio sono ripartite già nel primo trimestre con un aumento dell'1,7 rispetto allo stesso periodo del 2014 e il trend tocca praticamente tutte le categorie del commercio, dove a guidare la dinamica positiva dei consumi sono i supermercati - loro la cosiddetta parte del leone - che con ipermercati e grandi magazzini stampano un (più) 3 per cento su base annua. Ma c'è un ‘ma’: se si percepisce una ripresa della fiducia dell'utenza, le imprese continuano a stentare e a pesare, nonostante un sensibile balzo in avanti degli ordini, sono il segno meno sui saldi degli ordinativi e sull'occupazione”.