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Spese elettorali, Bergamin <br/> chiamato in Corte d'appello

Elezioni

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Il sindaco Massimo Bergamin

Il sindaco di Rovigo non avrebbe fornito al collegio elettorale alcuna dichiarazione di spesa
Il sindaco di Rovigo, Massimo Bergamin, dovrà comparire al cospetto del collegio di garanzia della Corte d’appello per le elezioni che lo hanno portato alla prima poltrona di palazzo Nodari. Il collegio di garanzia elettorale della Corte d’appello di Venezia torna a puntare la lente d’ingrandimento sulle spese elettorali di alcuni candidati alle elezioni dello scorso maggio. Nomi eccellenti fra i politici sui quali la magistratura veneziana ha chiesto informazioni circa la regolarità della loro campagna elettorale. Ci sono il presidente veneto Luca Zaia e la sua principale antagonista Alessandra Moretti, c’è il sindaco di Verona, Flavio Tosi e quello di Venezia Luigi Brugnaro. C’è il consigliere regionale dei Cinque stelle Jacopo Berti e c’è pure il sindaco di Rovigo Massimo Bergamin. Il primo cittadino, che lo scorso giugno divenne sindaco dopo il ballottaggio con Nadia Romeo, è “sotto verifica” per “non aver fornito al collegio elettorale alcuna dichiarazione”.

Il servizio completo in edicola nella Voce di venerdì 15 gennaio
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