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Fusione dei comuni <br/> 2 anni fa il "no" a Civitanova

L'inchiesta

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Il castello di Arquà Polesine

Il 9 febbraio 2014 naufragò il progetto. Intanto la Regione sta aumentando gli incentivi per l'aggregazione
A due anni dalla grande occasione mancata. Oppure, in controcampo, a due anni dallo scampato pericolo. Eppure il tema della fusione dei comuni è ancora più vivo che mai, sia in Polesine, che nel resto del Paese e del Veneto, dove sta maturando una normativa per facilitare l'aggregazione di paesi con limitato numero di abitanti. Il governo ha addirittura raddoppiato gli incentivi a favore di queste aggregazioni. Giusto il 9 febbraio del 2014 naufragava il progetto Civitanova Polesine, ossia il tentativo di riunire sotto un'unica amministrazione comunale sei paesi polesani (Arquà, Villamarzana, Pincara, Frassinelle, Villanova del Ghebbo e Costa). A due anni di distanza c'è in molti si rammaricano per il referendum popolare che ha bocciato quell'idea.

Il servizio completo in edicola nella Voce di martedì 9 febbraio
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