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Il presidente Trombini <br/> chiude il Po alla pesca

Provvedimento anti predoni

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Pescatori di frodo fermati dai carabinieri (foto d'archivio)

Dall'1 marzo fino alla stesura di un nuovo regolamento, niente lenze o reti sul Po e sul Canalbianco
Coprifuoco per battere i predoni. La Provincia chiude i fiumi: lenze e retini, per un po', dovranno restare in cantina. Un modo per far terra bruciata attorno ai pescatori di frodo e per dare ai pesci "un po' di respiro", consentendo la ripopolazione. Ultimi giorni per tirare su una bella carpa dalle acque del Po e del Canalbianco. Dal primo di marzo, infatti, scatterà il divieto assoluto di pesca professionale su tutto l'asse del grande fiume, da Melara a Polesella (nel tratto mediopolesano del fiume e a maggior ragione nel Delta di potrà continuare a pescare), e nel Fissero-Tartaro-Canalbianco, dal confine con la provincia di Verona a Baricetta. Uno stop decretato mercoledì 17 febbraio pomeriggio dal presidente della provincia Marco Trombini “a seguito - si legge in una nota ufficiale di palazzo Velio - delle numerose segnalazioni di attività di pesca abusiva in orario notturno”, in attesa di un nuovo regolamento.

Il servizio completo in edicola nella Voce di giovedì 18 febbraio
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