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Il sacrario più vecchio d'Italia <br/> decadente e abbandonato da Rovigo

Il caso

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Una delle tombe del sacrario di Rovigo

All'interno del cimitero comunale di Rovigo il sacrario con i resti di oltre 800 soldati italiani e austroungarici della Prima guerra mondiale in pieno degrado
Il più antico sacrario militare italiano è a Rovigo, ma sta cadendo a pezzi. Il sacrario, che custodisce i resti di 804 soldati (589 italiani, 215 austroungarici e una crocerossina, suor Giuseppina Vasoin) deceduti negli ospedali militari allestiti nel territorio polesano durante la Prima guerra mondiale, fu costruito nel retro dell’abside della chiesa di Santa Maria dei Sabbioni, nel cimitero comunale di via Oroboni.



Esposto alle intemperie e ad allagamenti per via delle due aperture laterali oltre all'ingresso, chiuse solo da cancellate arrugginite, esso presenta vari segni di cedimento: dal pavimento spesso coperto d'acqua, alle crepe del soffitto e del lucernario, ma soprattutto le pareti ammuffite, con l'intonaco scrostato, loculi svuotati e mal cementati, oltre alle incisioni dilavate e pressoché illeggibili di molte lapidi.



Grazie all'interessamento di Onorcaduti, e un impegno congiunto dei Ministeri della Difesa italiano e austriaco, pare si stia muovendo qualcosa: ma è necessario che l’amministrazione comunale di Rovigo elabori quanto prima un piano dettagliato di restauro da presentare a Roma.



Il servizio completo in edicola nella Voce di lunedì 7 marzo
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