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Boara Polesine, in via Cimitero <br/> la strada "muore" nel campo incolto

Strade fantasma

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Lo stop e le strisce pedonali in via Cimitero a Boara Polesine: assurde

Due cantieri abbandonati in via Cimitero e via Palestro, con strade lasciate a metà e una segnaletica assurda: lo stop nella strada che non esiste
In via Cimitero, a Boara Polesine, una delle strade "fantasma" più incredibili di Rovigo. Qui una decina di anni fa tutto è stato predisposto per dar vita ad una nuova area residenziale: il terreno è stato recintato e sono stati realizzati gli allacciamenti ai vari servizi. Ma ad oggi nessuna abitazione è stata costruita. “L’impresa non è riuscita a vendere i lotti”, spigano due abitanti della zona.



E così chi oggi percorre quella via si trova davanti una segnaletica stradale al limite dell’assurdo: uno stop in un punto dove mai nessuna automobile potrà transitare. Pochi metri dopo infatti la strada finisce, lasciando spazio ad un campo incolto. Il resto del quartiere è rimasto nei disegni di chi ha progettato la zona.



In compenso, rivelano gli abitanti della via, tra le erbacce abbondano insetti, topi e bisce. “E’ una vera indecenza”, dichiara una signora che vive lì. Nel quartiere fantasma era stata realizzata anche l’illuminazione stradale, tutt’ora funzionante. Una lunga schiera di lampioni illumina di notte una strada disabitata, mentre - si lamentano gli abitanti - la prima parte di via Cimitero, quella che costeggia il parco, è lasciata quasi al buio. Solo tre punti luce schiariscono un po’ la via.



E alzando lo sguardo verso l’orizzonte, ecco un altro cantiere mai completato che incombe sulla zona. Si trova in via Palestro, a poche decine di metri da via Cimitero. Qui avrebbero dovuto sorgere vari appartamenti, ma poi i lavori si sono bloccati. “A volte viene qualcuno a tagliare l’erba o a prendere qualche attrezzo - spiega un vicino - ma l’opera di costruzione è ferma”. “Chi abita in zona - rivela il fruttivendolo di questa frazione di Rovigo - si lamenta perché d’estate, quando piove, l’acqua ristagna nei garage di questi edifici e il quartiere si riempie di zanzare”.



Nel 2013 le due palazzine erano state acquistate da Civic, una cooperativa sociale, con l’intento di portare a termine i lavori e dar vita ad un progetto di co-housing. Tante buone idee, che però finora sono rimaste solo sulla carta.



Il servizio completo in edicola nella Voce di mercoledì 16 marzo
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