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"Il tanko non è arma da guerra" <br/> perizia del Ris sgonfia il processo

Indipendentisti veneti

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Il tanko che era stato costruito in un capannone di Casale di Scodosia

La perizia dei consulenti del Ris di Parma certifica che il tanko non è un'arma da guerra e il suo cannone non infrangerebbe nemmeno una lastra di vetro.

E' stata depositata in tribunale a Rovigo la perizia dei consulenti del Ris di Parma sul tanko costruito dagli indipendentisti veneti a Casale di Scodosia, in provincia di Padova: non è un'arma da guerra nemmeno tipo da guerra.



Si sgonfia, quindi, il processo che vede indagati per la costruzione del tanko dagli inquirenti di Brescia, 18 persone, e per il cui stralcio relativo alla perizia sul tanko era stata il sostituto procuratore Sabrina Duò di Rovigo ad affidare la perizia.



L'accusa è di associazione terroristica, ma sarebbe sussistente proprio in base all'utilizzo del tanko come arma da guerra. Ma secondo la perizia dei consulenti Ris il cannone del tanko non sarebbe in grado nemmeno di infrangere una lastra di vetro.



Il 22 aprile prossimo in aula a Brescia, i tre polesani E. P., M. L. V. e M. F., tutti indipendentisti veneti e legati al gruppo i cui leader sono Franco Rocchetta già sottosegretario agli Esteri considerato l'ideologo del gruppo, il leader dei Forconi Lucio Chiavegato e il veterano Luigi Faccia.



Il servizio completo in edicola nella Voce di giovedì 7 aprile

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