Nel consiglio comunale di martedì la maggioranza non decide, se non di chiudere i lavori prima delle interrogazioni, una delle quali sul caso dell'auto del sindaco Bergamin.
Niente azzeramento dei vertici del Consvipo, su Interporto poche idee e piuttosto confuse: sono queste le note emerse dal consiglio comunale di martedì 21 giugno, con maggioranza e sindaco Massimo Bergamin in testa in "stand by". Posizione che la minoranza non accetta, attaccando: "Non sa cosa fare, non prende decisioni e rinvia all'infinito il momento delle scelte".
E' lungo l'elenco delle questioni che Bergamin e la sua squadra di governo dovrebbero risolvere: il Consvipo non è certo una di quelle, l'Iras, Ecoambiente, e anche Asm spa invece sì. Oltre all'Interporto, ovviamente.
Ritornando al Consvipo, Bergamin non chiede l'azzeramento dei vertici e, anzi, "solidarizza" con il presidente Angelo Zanellato: "Siamo simili, più ci sparano contro più noi prendiamo forza". "Non è vero che non si sa a cosa serva il Consvipo, ogni comune socio, nel corso degli anni, ha ricevuto tantissimo in termini di progetti, bandi, investimenti, ricaduta economica sul territorio" si difende Zanellato. "Ora non possiamo far altro che l'ordinario perché non avendo approvato il bilancio non possiamo pianificare" ammette però il presidente. Il bilancio è infatti al palo per le quote che la Provincia non ha ancora versato. E non si sa come verserà. Intanto secondo Bergamin il Consvipo "deve essere rivisto. Per questo l'obiettivo è di riunire attorno a un tavolo il Consvipo, i sindaci polesani, le parti sociali per definire come dare nuovi obiettivi".
Su Interporto, al centro delle critiche la delibera approvata dalla maggioranza di Bergamin che per appianare il debito da 2,7 milioni di euro riduce il capitale sociale del comune. Di fatto una svalutazione delle proprie quote per ridurre l'impatto dell'esposizione di Interporto. Ma la minoranza ha attaccato sostenendo che si trattava di una delibera poco chiara perché non prendeva in considerazione la prospettiva futura dell'Interporto. Lo stesso assessore alle partecipate, Susanna Garbo, in merito al destino della società, ha ammesso: "Brancoliamo nel buio, non si è capito cosa fare. E i soggetti con più quote non hanno spiegato che intenzioni hanno".
Al consiglio comunale di martedì, infine, quel che ha fatto andare su tutte le furie l'opposizione e soprattutto il Pd, è stato lo stop imposto ai lavori d'aula appena prima di affrontare il punto delle interrogazioni. Il Pd, infatti, ne aveva presentata una sull'affaire dell'auto del sindaco, utilizzata mentre era sottoposta a fermo amministrativo. Invece il fatto di aver chiuso il consiglio su voto della maggioranza è stato interpretato come un espediente per evitare di dover dare risposte imbarazzanti.
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