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Polesana blindata in una palestra di Monaco durante l'attentato

Il racconto

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Una immagine di Monaco di Baviera blindata dalla polizia

Sara Gallian, 31enne di Rovigo da anni vive in Germania e lavora a Monaco di Baviera. Durante l'attentato era in una palestra vicina al centro commerciale: "Bloccati dentro fino a mezzanotte".
Blindata in una palestra fino a notte fonda, assieme a tante altre persone. Mentre a pochi chilometri di distanza la follia umana mieteva vittime e seminava un terrore rimasto inspiegato per molte ore. La notte di paura e sangue che venerdì scorso ha sconvolto Monaco di Baviera ha tenuto il mondo in apprensione, compresa la famiglia rodigina di Sara Gallian, 31enne originaria di Rovigo ma che da anni vive in Germania e da poche settimane lavora proprio a Monaco di Baviera.



Venerdì - racconta Sara - ero in una palestra a qualche chilometro dal centro commerciale dove è avvenuta la strage. Stavo arrampicando alla palestra di roccia quando è stato diffuso l'annuncio che l'area esterna era stata chiusa. Avevo lasciato il telefonino nello spogliatoio e non sapevo quello che stava succedendo. E non avevo nemmeno visto le tante chiamate di mia mamma da Rovigo".



Poi le informazioni sull'orrore hanno cominciato a circolare, "abbiamo saputo quel che stava avvenendo al centro commerciale. Ci hanno detto che la città era praticamente blindata, mezzi pubblici e taxi fermi, impossibile anche viaggiare in auto. Tutto bloccato. Per questo siamo rimasti in palestra fino a mezzanotte e nel caso l'emergenza si fosse protratta c'era anche la possibilità di restare lì a dormire. Nonostante non fosse ancora chiaro quello che stava avvenendo nessuno si è fatto prendere dal panico, siamo rimasti tutti tranquilli, attendendo che la situazione si risolvesse".



La testimonianza completa in edicola nella Voce di domenica 24 luglio
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