Cerca

Bergamin, la ruspa è tornata: "Tassa di soggiorno per i profughi"

L'intervista

63518
Il sindaco a 360 gradi su profughi, rapporto con il prefetto, blitz e controlli, ma anche su nomine, rapporti politici ed economia.
“Ero leghista prima di venire eletto, sono leghista oggi e lo sarò per sempre. Mi meraviglia che qualcuno adesso si sorprenda...”. Massimo Bergamin è tornato a bordo della “ruspa” che lo ha reso celebre in campagna elettorale. E dopo qualche mese di appannamento, impastoiato in un dibattito politico che non gli appartiene, rompe gli indugi.
E lo fa in una lunga intervista alla Voce in cui non si tira indietro di fronte ad alcuna domanda.
Parla dei profughi, con i blitz (che continueranno, assicura) e le nuove proposte che ha allo studio, a partire da una “tassa di soggiorno per profughi, perché la loro presenza ha un costo per il territorio. La dovranno pagare le cooperative che li portano qui”.
E parla del rapporto teso con il prefetto Enrico Caterino: “Non vado a riunioni in cui si deve solo ascoltare. Lui fa il prefetto, io faccio il sindaco”.
Ma anche sull’economia annuncia un cambio di rotta: dalla nomina di Alessandro Duò alla guida di Asm Spa (“Perché serviva una svolta”) al prossimo avvicendamento di Antonello Contiero all’Interporto (“Si cambia rotta”) fino alla decisione di uscire dal Consvipo. Sì, la ruspa è proprio tornata.
L'intervista integrale effettuata dal direttore della Voce sul giornale in edicola giovedì 6 ottobre
Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su

Caratteri rimanenti: 400