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Dal governo ai comuni 500 euro ogni profugo che ospitano

La normativa

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Il sindaco Massimo Bergamin con i profughi dell'ex Bar Diamond

Un decreto del ministero dell'Interno in via di definizione garantirebbe 500 euro ogni profugo ospitato ai comuni che li accolgono. Bergamin, sindaco di Rovigo: "Non voglio l'elemosina da Roma".
110mila euro per Rovigo, 40mila per Porto Viro, 37mila per Frassinelle Polesine, 32.500 per Adria e poco meno di 40mila euro per Arquà Polesine, ma in generale 500 euro a profugo per il comune che li ospiti: è il denaro che il governo ha deciso di destinare alle singole amministrazioni comunali a titolo di ristoro.



La normativa, dal punto di vista tecnico deve ancora essere definita, e sarà un decreto del ministero dell'Interno a definire le modalità di riparto delle risorse. Anche perché resta da capire quale sarà la base per definire il contributo economico da erogare, 500 euro a profugo, ma il numero dei profughi in una struttura, e quindi in un Comune, spesso varia di giorno in giorno, in base a continui arrivi e partenze.



Secondo i numeri ufficiali, al Veneto arriveranno 6,2 milioni di euro, da suddividere fra i 231 comuni che ospitano richiedenti asilo. Le risorse economiche, inoltre, potranno essere utilizzate dai comuni per qualunque finalità sia a sfondo sociale che per sistemare strade, marciapiedi o scuole.



Chi critica questo provvedimento è il sindaco di Rovigo, Massimo Bergamin che tuona: "Non voglio l'elemosina da Roma". Il primo cittadino rodigino da tempo sostiene che per compensare i comuni serve una imposta da applicare alle cooperative che gestiscono l'accoglienza. Bergamin aveva parlato di 5 euro al giorno per ogni profugo, circa 400mila euro all'anno.



Il servizio completo in edicola nella Voce di mercoledì 26 ottobre
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