Caos profughi, nuovi arrivi e psicosi dei sindaci

Da Papozze a Trecenta, passando per Adria: il caso profughi incombe sempre di più e rischia di sfuggire di mano ad istituzioni e operatori. Dopo la rivolta di Gorino, appena oltre il Po, ora la polemica infiamma molti altri territori comunali, dove aleggia il timore di arrivi in massa.



E' quello che succede a Papozze, dove continue voci sulla dislocazione di decine di migranti hanno spinto il sindaco a convocare un consiglio comunale aperto. "La gente - spiega il primo cittadino Pierluigi Mosca - chiedeva informazioni continue. Si è diffusa la paura dell’arrivo di 80 profughi. Per questo voglio fare chiarezza con la cittadinanza. Mi sono confrontato con la prefettura e mi hanno confermato che di migranti a Papozze non si parla".



Ma c'è anche il caso di Trecenta. Mercoledì sera in paese si è svolto un incontro pubblico per parlare del tema profughi, un dibattito con al centro una struttura di proprietà di un privato. Eppure è stato lo stesso sindaco Antonio Laruccia a spiegare che "ci sono dei ragionamenti in corso, la titolarità di questo ostello è di un privato". Quasi paura quindi, a confermare che probabilmente è proprio la struttura di Trecenta quella che da giorni è al vaglio della valutazione da parte della prefettura di Rovigo, quella che ha messo 24 posti a disposizione dell’accoglienza, quella che attende solo il via libero del palazzo del governo.



E che ci sia una nuova struttura pronta a sopportare l’ospitalità lo dimostra anche il sindaco di Adria Massimo Barbujani: "A Borgo Fiorito i migranti sono arrivati alla quota di 81, proprio ieri ne sono arrivati altri 13. Ci avevano detto che il tetto di 70 non sarebbe stato superato ma dalla prefettura ci hanno assicurato che si tratta di una sistemazione temporanea, che presto il numero eccendente verrà redistribuito in una nuova struttura".



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