Avezzù rompe con gli (ex) amici: "Cacciatemi se siete capaci"

Paolo Avezzù si mette ai margini (lui non lo dice, ma in realtà è fuori) della maggioranza. Spara a zero sul sindaco, dichiara guerra ai (suoi) gruppi centristi.
Ma non molla la posizione di presidente del consiglio comunale. Anzi, sfida la maggioranza a cacciarlo: “Ci provino, li aspetto al varco. Se hanno i numeri...”.

L’ex sindaco è un vero fiume in piena. Dice di sentirsi “parte di questa maggioranza”, ma attacca a tutto spiano e senza fare sconti a nessuno.
“Sono stato io a scegliere di non firmare il documento dei gruppi consiliari di Area Popolare ed Obiettivo Rovigo”, rivendica Avezzù. “Loro me l’hanno chiesto, anche con una certa insistenza. Ma io ho rifiutato”.
Poi l'affondo. Prima contro il sindaco: "Le uscite televisive di Bergamin sulla questione profughi sono roba di cui vergognarsi e non sono l’unico a pensarla così".
A seguire contro i gruppi che lo avevano sostenuto alle ultime elezioni. Con Area Popolare (che in aula conta su Borgato, Paron e Sergi) e Obiettivo Rovigo (Denti e Borella) e Paolo Avezzù c’è ormai una frattura insanabile. “Stanno cercando di scimiottare la Lega Nord, cercando addirittura di superarla a destra. La verità che non sono credibili: sono loro ad essere isolati, non io. Isolati dal nostro elettorato. E lo vedremo alle prossime elezioni: vedremo dove andranno a prendere i voti... Fino a un anno fa erano perfetti sconosciuti”.
E infine contro la giunta: “In un anno non si è fatto niente..." e persino contro il suo ex pupillo, l'assessore Luigi Paulon. A questo punto resta solo da vedere come reagiranno i suoi (ex) alleati.
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