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"Profughi, per me l'unica quota giusta è quota zero”

Bergamin ad Agorà

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Il sindaco di Rovigo, ospite sempre più gettonato dalla trasmissione di Rai3 è tornato a spiegare: "Bisogna distinguere fra chi fugge da una guerra e chi no. E basta con i ricorsi pagati dalle coop".
“Sono populista e me ne vanto”.
Il sindaco di Rovigo Massimo Bergamin non arretra di un millimetro sulla questione profughi.
Anzi, tiene la barra a dritta nonostante, a più riprese, in maggioranza qualcuno (probabilmente però interessato ad altro) gli abbia chiesto di ammorbidire i toni.
In diretta ad Agorà, su Rai Tre, il sindaco ha ribadito nuovamente la sua posizione: “Per me la quota giusta è quota zero”, ha detto.
E ha attaccato il governo: “La questione immigrazione - le sue parole - andrebbe affrontata in modo diverso. Così com’è è gestita male, perché si accolgono tutte le persone senza distinzioni, mentre bisognerebbe distinguere tra richiedenti asilo veri e propri e migranti economici che fanno richiesta di asilo pur non avendone i requisiti".

Bergamin ha dunque ricordato che “il Veneto è la terza regione per extracomunitari residenti e Rovigo è una città accogliente. Ma bisogna distinguere tra chi fugge da una guerra e chi no. Tutti appena arrivano qui fanno domanda di asilo, poi chi si vede respingere questa istanza fa sempre ricorso. Ricorsi che sono promossi dagli amici degli amici delle solite cooperative”.

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