Bergamin non ci sta: "Chi protesta voleva solo le poltrone"

Il sindaco Massimo Bergamin ha aspettato due giorni prima di commentare l’accordo che garantisce un futuro a Ecoambiente e ai suoi 300 dipendenti. Probabilmente aveva messo in conto il sussulto di polemiche da parte di alcuni esponenti della sua maggioranza. Ma ha deciso ugualmente di andare avanti.

Di certo, l’accordo sul futuro di Ecoambiente segna un punto di svolta. Ma ancora una volta, a ben guardare, la polemica non è tanto sui termini dell’accordo, quanto sulle nomine.

“Ho fatto delle scelte - spiega Bergamin - basate sui curricula delle persone che reputo in grado di affrontare questo importante percorso in Ecoambiente. Me ne assumo dunque, come sempre, la responsabilità. Ma forse qualcuno, non contesta tanto i nomi, ma la mancata possibilità di sedere su quelle poltrone. Che è un’altra cosa...”.

Un vero e proprio affondo contro alcuni esponenti della sua maggioranza che hanno criticato le nomine.

"Non c’è stato nessun vincitore, e nessun vinto - prosegue il sindaco - alla fine ha prevalso il buonsenso per il bene del Polesine. Si è salvata la società Ecoambiente con i suoi 300 posti di lavoro. Il Comune di Rovigo, dal canto suo, non ha perso il suo peso specifico in termini di quote all'interno della società e al tempo stesso si è iniziato il dialogo per la costituzione del Consiglio di Bacino, come sollecitato dalla Regione Veneto, scongiurando l’arrivo di un commissario..."


Di certo, adesso, la guerra dei rifiuti è finita. E anche un esponente di spicco del Pd, come il sindaco di Polesella Leonardo Raito, non nasconde la sua soddisfazione: “Quell’accordo è un bene, ed è un risultato che soddisfa tutti”.

Tutti, esclusa una frangia della maggioranza (Forza Italia in primis) che proprio non l’ha digerito.

L'intervista e i commenti sulla Voce in edicola sabato 10 dicembre