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Faccia a faccia con poca politica e tanti colpi bassi

Julik vs Vernelli

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Il confronto fra i vertici di Pd e Movimento 5 Stelle non riserva colpi di scena, ma tante accuse in ordine sparso su municipalizzate, nomine e su chi ha avuto più rapporti di vicinanza con Bergamin...
E’ stato un ping pong di accuse, con la sostanza in disparte (del resto non è da un dibattito che si possono attendere le soluzioni): dai rifiuti alla politica delle acque fino all’Interporto e, più in generale, alle partecipate.

Il tema era ghiotto, ghiottissimo, ieri sera (martedì 20 dicembre) in Gran Guardia: “Legalità e trasparenza”, organizzata dal Partito democratico e dal Movimento 5 Stelle, con dei “general manager” della politica locale, come li ha definiti Renzo Marangon, ovvero Ivaldo Vernelli consigliere comunale del Ms5 e Julik Zanellato, segretario provinciale del Pd.

Sotto i riflettori, come detto, i servizi pubblici polesani, soprattutto la “cara” acqua e i rifiuti e in generale la moralità nella politica e il conflitto di interessi. Il format è stato azzeccato, visto che i politici locali ne hanno sparate anche di grosse sulle nomine (che restano un punto dolentissimo per chi ne resta escluso) e sulle ultime vicende interne ai comuni, non ultima la caduta del sindaco Thomas Giacon, che non ha mancato di intervenire alla serata e di dire la sua da “trombato” del Pd con aspirazioni grilline.

Il resto sono state accuse, dal “tavolo opaco indetto da Bergamin sui rifiuti (e a cui Julik ha partecipato)”, citato da Vernelli, alla “politica delle lettere anonime”, stigamtizzata da Julik. Insomma: accordo su niente se non “contro Bergamin”.

Tra il pubblico Massimo Nicoli, Andrea Bimbatti, Nello Chendi, Nadia Romeo e Luigi Paulon.

Servizio sulla Voce in edicola mercoledì 21 dicembre
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