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Il vicesindaco Ezio Conchi dichiara guerra alle "Brusavecia"

Fuori tempo massimo

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L'ordinanza di ottobre prevedeva una deroga, che il numero due di palazzo Nodari, Ezio Conchi, non ha però ritenuto valida. Ma nessuno ha avvertito i Comitati. I roghi dunque saranno "abusivi". "Vediamo se manda i vigili..."
L'ordinanza dello scorso 21 ottobre, nell'ambito delle misure contro l'inquinamento atmosferico, parlava chiaro. O almeno così sembrava.

Divieto totale anche per i falò di materiale vegetale. Unica deroga ammessa, e già prevista nel provvedimento approvato dalla giunta, il 6 gennaio. Il Brusavecia, insomma, per quest’anno era stato salvato a priori.

Era. Perché poi si è scoperto che proprio così non era. E che per consentire i tradizionali falò sarebbe stata necessaria un'ulteriore deroga (perché mai?) che il vicesindaco Ezio Conchi non si è assunto la responsabilità di firmare. "Le condizioni dell'aria sono pessime, e io non ho firmato deroghe", ha spiegato questa mattina (venerdì 6 gennaio) a poche ore dall'accensione dei falò.

Falò "abusivi", dunque.

E se da Boara, dove nessuno era stato avvertito del cambio di rotta da parte del numero due di palazzo Nodari (così come tutti gli altri comitati), arriva un sonoro "stiamo a vedere...", che suona come un chissenefrega, resta da vedere se Conchi - che ha tutte le deleghe del sindaco, attualmente in ferie - vorrà far valere anche quella relativa alla Polizia locale e mandare i vigili a multare i Comitati che accenderanno la "vecia".

Insomma, un gran pasticcio che si poteva tranquillamente evitare tenendo fede a quanto già comunicato dal comune il 21 ottobre. Ovvero che la deroga era automatica.


Senza contare che la bora che da ore spira sul Polesine un problema l'ha risolto a propri: la qualità dell'aria è ottima.

Il racconto di questo paradosso sulla Voce in edicola sabato 7 gennaio.

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