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Consvipo, i centristi provano a bloccare l'addio del Comune. E il sindaco si arrabbia

Il caso

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La partecipazione al Consorzio costa 130mila euro all'anno a fronte di poco o nulla. Ma uscirne sembra impossibile. Bergamin bacchetta Avezzù: "Genera malintesi e false notizie".
Uscire dal Consvipo è cosa buona e giusta: così almeno hanno detto tutti gli amministratori che si sono susseguiti negli anni in posizioni di potere. Tranne poi, per un motivo o per l'altro, tirarsi indietro (anche perché lo Statuto del Consorzio è stato pensato come una "prigione" dalla quale è quasi impossibile scappare).

La controprova è arrivata nel corso dell'ultima seduta di giunta a Rovigo.

Prima i dirigenti hanno sbagliato a stabilire di chi fosse la competenza (spetta al consiglio e non alla giunta deliberare l'uscita), poi è scoppiato il caso politico, con il presidente del Consiglio comunale, Paolo Avezzù, e i centristi (avvertiti di quanto stava accadendo dall'assessore Paulon, dicono), che hanno imposto l'alt: se ne deve parlare in maggioranza. Ancora?

E questa volta il sindaco Massimo Bergamin ha perso davvero la pazienza. Perché uscire dal Consvipo sarà anche difficile, ma non bisogna dimenticare che quella partecipazione costerà in futuro la bellezza di 130mila euro all'anno: soldi con cui tanto si può fare. Ecco allora che il sindaco ha precisato che la delibera non è stata ritirata, ma che ci si è trovato di fronte ad un errore di attribuzione da parte dei dirigenti.


"La finalità politica - ha spiegato - è quella di aprire un confronto per la riforma del Consorzio, come più volte ribadito durante gli incontri di maggioranza... Dal momento in cui alcuni soci hanno manifestato l'intenzione di recedere da Consvipo, la quota a carico del Comune di Rovigo passerà da 73mila a 130mila euro annui: quasi un raddoppio e un importo troppo esoso per le casse comunali".

Fin qui il nodo della vicenda. Poi c'è la parte politica. "Nelle riunioni di maggioranza ci si è già confrontati più volte sul tema, nell'ottica di lavorare per una riforma dell'attuale Consvipo, in virtù del fatto che, tale obiettivo, appartiene al programma politico di questa maggioranza".

E infine la stoccata finale: "Dispiace che il presidente del Consiglio, Paolo Avezzù, ancora una volta abbia preferito informare la stampa di temi delicati ed importanti senza confrontarsi con il sottoscritto, generando malintesi e false notizie".




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