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Aule ghiacciate in tribunale, il riscaldamento è in tilt

Via Verdi

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Alle udienze con guanti e cappelli, chiuse alcune aule. L'impianto di riscaldamento avrebbe bisogno di manutenzione, ma per intervenire serve il permesso di Roma.
Freddo eccezionale, già, ma anche udienze praticamente congelate in via Verdi, dove le aule A, B e C, destinate ai processi, nei giorni scorsi sono state lasciate nella morsa del freddo.



Ne hanno pagato le conseguenze giudici, pm, cancellieri e avvocati, abituati a stazionare a lungo all’interno delle aule in attesa del loro turno, ma non avvezzi alle temperature glaciali. Le toghe non sono bastate a tenere caldo, così tra cappotti, bicchieri di thé a riscaldare le mani e piedi ghiacciati, si è affrontata una giustizia “agghiacciante”.



Il problema, tra l’altro, non è di facile soluzione, spiega lo stesso presidente Marcello D’Amico. “L’intero impianto di riscaldamento avrebbe bisogno di una manutenzione, perché non predisposto per questi eventi - appunto - eccezionali, ma noi per giustificare una spesa, dobbiamo avere il vaglio del ministero della giustizia, che è stato già avvisato del problema”.



In sostanza, per chiamare i tecnici e fare manutenzione sui convettori di aria calda e fredda, e rivedere la tenuta dell’intero sistema di riscaldamento di via Verdi, bisognerà attendere la risposta di Roma. Nel frattempo, meglio armarsi di guanti e cappellini, ché l’attesa potrebbe essere lunga e sfiancante, come effettivamente è stata nei giorni scorsi.

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