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Influenza e superaffollamento, i carabinieri dei Nas al pronto soccorso

Sanità

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Due giorni di verifiche sia a Rovigo che a Trecenta: pur in presenza di una situazione difficile non sono state rilevate criticità. Bene personale e modalità di ricovero.
Venerdì 13 gennaio e lunedì 16 gennaio le divisioni di Pronto Soccorso degli ospedali di Rovigo e Trecenta sono state oggetto di due accertamenti da parte dei Nas dei Carabinieri di Padova, chiamati ad un controllo visto il sovraffollamento delle due strutture a causa del picco di richieste di intervento legate all'influenza.

In entrambi i casi, fanno sapere dalla Ulss5, i carabinieri "hanno constatato l’effettivo aumento dell’afflusso dei pazienti da trattare ambulatorialmente e con necessità di ricovero. In entrambi i casi i carabinieri hanno riconosciuto che la criticità è stata correttamente gestita, anche con la programmazione di posti letto aggiuntivi in area medica, e hanno confermato che i pazienti in attesa o in corso di trattamento erano ospitati in appositi letti o barelle sistemati in distinte stanze e nel rispetto della privacy. I carabinieri del Nas - conclude l'Ulss 5 - hanno anche attestato che le attrezzature e le condizioni igienico-sanitarie dei Pronto Soccorso si presentavano in buono stato e non hanno rilavato la presenza di farmaci scaduti".

Insomma, un controllo in piena regola, in seguito alla vera e propria emergenza che si è creata nei Pronto soccorso di entrambi i nosocomi dell'ex Ulss 18.


“Il recente periodo - spiega a questo proposito il direttore generale, Antonio Compostella - è stato di grandissimo impegno per tutta l’area dell’emergenza urgenza in relazione all’epidemia influenzale che è stata ulteriormente complicata da una sintomatologia di particolare rilevanza e dal sovrapporsi di una virosi gastrointestinale. Questo periodo si è dunque caratterizzato per un massiccio afflusso ai Pronto Soccorso”.


La direzione spiega inoltre che la situazione si è resa molto impegnativa per l’incremento delle necessità di ricovero di pazienti anche nelle aree ad alta intensità di cura.


Nello specifico, per la sola settimana dal 1 gennaio al 7 gennaio 2017 le telefonate pervenute alla Centrale Operativa 118, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, sono aumentate del 33% (2980 contro 2233) e, di conseguenza, i soccorsi attivati sono aumentati del 27% per lo stesso periodo di confronto (445 contro 350). Nello stesso periodo i Medici della Continuità assistenziale sono stati attivati 1421 volte.

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