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Un urlo liberatorio attraversa l'Italia: "Li abbiamo trovati, sono salvi"

Sotto la slavina

Da nord a sud, proprio dalle Alpi alla Sicilia, l'operazione dei vigili del fuoco in quel che resta dell'hotel Rigopiano, sul Gran Sasso, è stata seguita con il fiato sospeso. Almeno 10 i superstiti.
Forse solo un'altra volta, in Italia, si era creata un'attesa così lunga, paurosa, vissuta in diretta da tutto il Paese. E forse solo quelli un po' più avanti con gli anni lo ricorda. Erano il 1981. Solo che quella volta, parliamo della morte in un pozzo a Vermicino del piccolo Alfredino Rampi, finì in tragedia.

Questa volta, invece, è arrivato un urlo liberatorio, ritrasmesso in tutt'Italia dalle radio dei vigili del fuoco: "Li abbiamo ritrovati! Sono salvi!"

Non tutti, purtroppo. Ma sotto la valanga che ha sommerso quell'albergo a Farindola, sul Gran Sasso, c'era ancora chi lottava per la vita. Come la moglie e il piccolo figlio di Giampiero Parete, il cuoco che per primo ha dato l'allarme.


"Sono vivi, servono coperte": l'urlo via radio dei Vigili del fuoco da quel che resta dell'Hotel Rigopiano. A due giorni dalla valanga che ha travolto l'albergo sono almeno dieci i sopravvissuti. Gli uomini del soccorso alpino li hanno individuati grazie ai cani nella zona delle cucine sotto un solaio.

Un po' alla volta i dieci superstiti escono, si abbracciano e abbracciano i loro angeli, quei vigili del fuoco e quegli uomini del soccorso alpino della Guardia di Finanza che non hanno mai smesso di scavare nella neve e nel terriccio; che non si sono arresi e hanno continuato a cercarli anche quando tutto sembrava perduto.

E fra chi è ancora disperso sotto le macerie ci sono altre persone ancora vive, fra cui una donna con due bambini che è riuscita a mettersi in contatto con i soccorritori. "Sono all'interno di un vano, non facile da raggiungere", spiegano i pompieri.

Adesso Vigili del fuoco e finanzieri continuano a scavare, anche se su di loro incombe il rischio di altre slavine che potrebbero staccarsi dalla montagna. E continueranno a farlo, perché sanno che lì ci sono altre persone che potrebbero essere salvate.
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